Lo scherzo di nozze finisce male, lo sposo in ospedale

Termina con un ricovero a Cona la festa di matrimonio ad Argenta di Stefano Ricci e Laura Barbieri, entrambi di Ficarolo

Laura Barbieri e Stefano Ricci nel giorno del matrimonio

Laura Barbieri e Stefano Ricci nel giorno del matrimonio

Ficarolo (Rovigo), 29 giugno 2015 - Stefano Ricci, impiegato trentunenne di Ficarolo, si trova ricoverato all’ospedale di Ferrara dopo un incidente avvenuto al suo matrimonio sabato scorso. Si è sposato con Laura Barbieri, 27 anni, anch’essa ficarolese e conosciutissima in paese perché proprietaria e gestrice della rivendita di giornali in piazza Marconi. La festa con parenti e amici al ristorante ‘La Sapienza’ di Argenta, in provincia di Ferrara si è interrotta quando quattro amici hanno voluto gettare Stefano in piscina, tra l’altro transennata proprio per evitare che qualcuno si potesse avvicinare durante la cena.

Incuranti della resistenza dello sposo lo afferrano e lo lanciano senza valutare la distanza tra la corda e l’acqua, almeno un metro, un metro e mezzo di distanza. E qui il racconto di Laura: «Ero lontana, non ha visto la scena, ma quel che è certo è che Stefano è caduto di pancia sul bordo della piscina. In acqua è finita solo la faccia. La botta è stata talmente forte che probabilmente, nell’immediato, non ha sentito dolore. Si è rialzato, l’hanno aiutato a sedersi e quando mi sono avvicinata ho capito che la cosa era seria. Lui ha iniziato a lamentarsi per il dolore, era bianco come uno straccio e sudava freddo. Una cugina ha chiamato l’ambulanza e il nostro matrimonio è finito all’ospedale di Cona».

I medici non si pronunciano rispetto alla prognosi: «Assolutamente no, dicono quello che possono e sicuramente non hanno parlato di giorni. Dipende da come reagisce lui, se saranno costretti i meno ad operare, per ora non c’è niente di certo. Credo di capire che non saranno tempi brevi, l’emorragia interna causata dalla caduta ha provocato un accumulo di sangue nello stomaco che adesso i medici stanno controllando costantemente».