Azienda in crisi paga gli stipendi e non l'Inps, imprenditore assolto

Per cercare di salvare l'azienda, l'ad delle Acciaierie Badiesi aveva scelto di continuare a pagare gli stipendi prima di pagare lo Stato.

Tiziano Dorio, 52 anni, ex legale rappresentante delle Acciaierie Badiesi

Tiziano Dorio, 52 anni, ex legale rappresentante delle Acciaierie Badiesi

Rovigo, 24 luglio 2016 - Doveva scegliere se tenere in piedi l’azienda colpita dalla crisi, o pagare lo Stato: e lui ha scelto di sostenere la sua azienda. Ieri pomeriggio in un’aula del tribunale di Rovigo, il giudice gli ha dato ragione. Tiziano Dorio, 52 anni, ex legale rappresentante delle Acciaierie Badiesi è stato assolto. Nessuna conseguenza per il rappresentante che per mantenere in piedi l’azienda, e con lei i 95 lavoratori dipendenti, aveva scelto di non pagare i contributi previdenziali allo Stato.

È un caso unico nel suo genere, che probabilmente entrerà nella storia. Ed è la terza volta che l’ex legale dell’azienda viene assolto sempre per lo stesso motivo: aver scelto di salvare dalla crisi l’azienda prima di pagare lo Stato. Nei primi due processi, Dorio era stato assolto per non aver pagato l’Iva. Ieri, la terza assoluzione. Il giudice gli dà ragione anche sul mancato pagamento dei contributi previdenziali, pagamento che Dorio aveva sospeso per circa un anno. In pratica, l’imprenditore di Albignasego, prima dipendente e poi legale rappresentante delle Acciaierie Badiesi, oggi fallite, aveva scelto di pagare i dipendenti e poi lo Stato.

E proprio per questo motivo è stato processato tre volte. All’epoca dei fatti, Dorio aveva deciso di sospendersi lo stipendio, azzerare il Tfr, non pagare l’Iva, alcune volte evitando di pagare anche i contributi, cercando di pagare prima di tutto i lavoratori della sua azienda di Badia e sospendendo il pagamento allo Stato. Secondo l’accusa, nei processi precedenti l’ex rappresentante aveva mancato di pagare alcune annualità dell’Iva, finendo assolto in entrambi i processi. Mentre nell’ultimo processo a suo carico, sempre secondo l’accusa, per circa un anno l’azienda di Dorio aveva smesso di pagare i contributi previdenziali. Il processo per la mancanza di pagamento dei contibuti era il passaggio più difficile in tribunale, alla luce della recente giurisprudenza, rispetto a quella dell’Iva. Ecco perché l’assoluzione di Tiziano Dorio, è una sentenza senza precedenti che entrerà nella storia.

Una senteza che si lega alla attualità, in un periodo di crisi in cui l’imprenditore deve sempre più spesso fare i conti con la possibilità di chiudere tutto, molto spesso senza trovare il coraggio di lottare. Cosa che invece Dorio ha trovato, lottando per salvare la sua azienda decidendo di scegliere prima i lavoratori e poi lo Stato. Prima i suoi dipendenti e le loro famiglie, poi i contributi. Un comportamento che in questi momenti sembra solo da premiare e che il giudice del tribunale di Rovigo, Laura Contini, ha deciso di giudicare se non altro legittimo.