Giovedì 18 Aprile 2024

Trovato il biglietto d’addio di Igor

Il ragazzo di Arquà aveva scritto alla famiglia che era stanco della vita

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OGNI DUBBIO è stato sciolto. Igor Zelenyy sabato mattina si è suicidato. Dopo la testimonianza del macchinista, che l’ha visto mentre si lasciava cadere sui binari per farsi travolgere dal treno, ieri è arrivata anche la conferma da un biglietto scritto dal 19enne di Arquà Polesine, ritrovato nella sua cameretta. Il ragazzo avrebbe infatti chiesto scusa alla sua famiglia per il gesto che stava per compiere, ma che era stufo della vita e non poteva fare altrimenti. Non menziona invece il dolore provato per la morte dell’amico del cuore, un anno prima, sotto lo stesso treno, Raoul Stefani. Ma che stesse passando davvero un brutto periodo era cosa nota a tutti: i famigliari infatti confermano che era seguito da uno psicologo.

Chiuso il caso come suicidio, quindi, ora è stato dato il nulla osta per la sepoltura del giovane Igor. Ma i funerali non sono ancora stati fissati, anzi, il parroco di Arquà Polesine, don Angelo Gianesella non è stato proprio contattato dai famigliari.

Rimangono ancora tutti in piedi, invece, i dubbi legati alla morte avvenuta un anno e mezzo fa dell’amico del cuore di Igor, Raoul, avvenuta sempre in stazione ad Arquà Polesine. Il fascicolo è ancora aperto, i famigliari pensano sia stato qualcuno a spingerlo, visto che il 16enne si era dato appuntamento quella sera con qualcuno in stazione dei treni. Ma anche in questo caso le testimonianze dei macchinisti sembrerebbero supportare l’ipotesi del suicidio. Le indagini, comunque, sono ancora in corso.

Rimane comunque il dolore di tutta la comunità e dei tanti coetanei di Arquà Polesine e Rovigo per la scomparsa di due giovani, due amici, che si volevano bene e che avevano tutta la vita davanti. Sogni e speranze che purtroppo sono finite su quei maledetti binari della stazione ferroviaria di Arquà Polesine, schiacciati dal regionale che collega Padova a Bologna.

Caterina Zanirato