"Senza tavolini sulle strade il centro presto morirà"

I gestori di bar e locali chiedono nuove deroghe

La proprietaria del bar Forum mostra la pianta del plateatico rimosso (Donzelli)

La proprietaria del bar Forum mostra la pianta del plateatico rimosso (Donzelli)

Rovigo, 17 ottobre 2014 - I BARISTI della città sono sul piede di guerra. Tuonano contro l’ordinanza che li obbliga a levare di mezzo al più presto i plateatici esterni. Sedie e tavolini all’aria aperta non potranno infatti più esserci da oggi. Chi lo vorrà potrà chiedere l’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico fino al 26, data di conclusione della fiera. Poi, lungo i marciapiedi e sotto i portici della città, nessuno potrà più consumare un caffè o un aperitivo, comodamente seduto, anche se le temperature saranno miti.

Il commissario prefettizio Claudio Ventrice ha deciso infatti che, se un regolamento non c’è, non ci devono essere nemmeno le deroghe che lo sostituiscono. «Una mazzata senza precedenti — tuona Raffaele La Marmora del bar ‘Daiquiri’, lungo il Corso del Popolo —. Gestisco questo locale da 12 anni e ogni anno è sempre la stessa storia. A Rovigo manca un regolamento che disciplina i plateatici. Ma nessuno, a parte tante chiacchiere, ha mai fatto nulla per risolvere questa situazione. Ora è ridicolo ci sia l’obbligo di mantenere la distanza di 3 metri e mezzo dal muro per permettere il passaggio. Forse, in Comune dovrebbero preoccuparsi di rendere tale passaggio meno pericoloso, sistemando le buche e i dislivelli». «Sarò costretto a licenziare personale — fa sapere Paolo Lorenzi del Dersut —. Per il mio locale, avere un plateatico esterno, è essenziale, visto che tanti miei clienti fumatori preferiscono consumare all’esterno anche durante il periodo invernale». Ed aggiunge: «Se non ci sono posti a sedere per forza la gente va a finire all’interno dei centri commerciali. Credo sia assurdo non permettere ai bar di lavorare. Chiediamo solo questo: poter svolgere il nostro lavoro per superare anche questo momento di crisi. Oltre tutto, le deroghe mica ce le davano gratis. Abbiamo sempre pagato la giusta tassa al Comune per l’occupazione del suolo pubblico». «Sono fiducioso che lo stop riguardi solo il periodo invernale — conclude Enrico del caffè Nazionale —. Magari sarà la volta buona per colmare un buco nella regolamentazione, diventato negli anni, una voragine».