Il pesce tropicale nel Delta del Po: "Tutta colpa delle acque più calde"

Ecco la tilapia, la specie al centro del miracolo della moltiplicazione

Ecco la tilapia, un pesce tipico cinese

Ecco la tilapia, un pesce tipico cinese

Rovigo, 14 agosto 2015 - Nel Delta del Po è comparsa la tilapia. Cos’è? Un pesce dei laghi africani e asiatici. E che 2000 anni fa, sul Lago di Tiberiade, è stato al centro del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Le acque dei nostri mari e dei nostri fiumi sono sempre più popolate da animali “alieni”, introdotti dall’uomo per motivi alimentari o arrivati attaccati alle chiglie delle navi. Possono essere spettacolari ma causano problemi alle specie endemiche, danneggiando gli ecosistemi e portando malattie.

«Un pesce come la tilapia – racconta la biologa Silvia D’Alessandro – potrebbe essere arrivato da queste parti attraverso il Canale di Suez che mette in comunicazione il nostro mare con le acque molto più calde del Maro Rosso e dell’Oceano Indiano. Forse è rimasto attaccato alle chiglie delle navi e nell’acqua dei serbatoi di zavorra».

Secondo gli studiosi, la composizione delle comunità marine, che in passato era determinata dal clima, dall’ambiente e dalle barriere oceanografiche, ora dipende sempre di più dalle attività umane. Il trasporto, l’acquacoltura e l’apertura di canali di navigazione stanno diventando i principali fattori di distribuzione delle specie. Ma c’è un altro fattore determinante sull’arrivo di pesci «alieni» dalle nostre parti. Una causa non secondaria è l’alzamento della temperatura dei nostri mari.

Ecco perché possiamo trovare la tilapia a proprio agio anche nel Delta del Po.

Un pesce che se da un parte è ricordato nel Vangelo per la miracolosa moltiplicazione, dall’altra è una specie che si trova spessissimo nelle cucine di tutto il mondo, anche perché costa pochissimo. Rappresenta il prodotto di punta della gastronomia cinese.

Cresce in fretta e a poco prezzo: la tilapia ha le caratteristiche di un prodotto di massa e l’acquacoltura cinese è rapidamente arrivata a dominarne la produzione. Non è che le sue carni siano particolarmente gustose, anzi proprio perché sono abbastanza insapori soddisfano il palato di un’ampia fetta di popolazione che non ama il pesce che sa troppo di pesce. La tilapia non contiene neppure grassi omega 3, che è una delle principali virtù del pesce di mare. Ma per il suo basso costo, la Cina si è lanciata nel settore. Gli americani ne comprano in quantità sempre maggiori, nonostante gli avvertimenti lanciati da gruppi di tutela della salute dei consumatori che ha inserito la tilapia allevata in Cina tra gli alimenti da evitare. La specie infatti viene allevata con carogne di polli e resti di animali morti e a volte colorata con monossido di carbonio.