Esalazioni killer alla Coimpo, morti quattro operai. Il pm: "Evidente mancanza di sicurezza"

L'incidente è avvenuto nella ditta di smaltimento rifiuti speciali di Ca' Emo. Feriti altri due uomini. La procura procederà per omicidio colposo plurimo. Il ministro Poletti: "Sulla sicurezza ancora non ci siamo" FOTO Le immagini della tragedia / Le vittime

Tragedia sul lavoro a Ca' Emo (Rovigo): morti quattro operai (foto Donzelli)

Tragedia sul lavoro a Ca' Emo (Rovigo): morti quattro operai (foto Donzelli)

Ca' Emo (Rovigo), 22 settembre 2014 - E' un errore umano la probabile causa della nube tossica che questa mattina a Ca' Emo ha causato la morte di quattro operai della ditta Coimpo, specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali (FOTO). "C'e' stata una errata manovra nel processo che la ditta faceva per trattare questi reflui, che ha comportato la nube tossica di anidride solforosa" ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Rovigo, Girolamo Bentivoglio. 

La tragedia è avvenuta attorno alle 9.30. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, è intervenuto il personale del Suem 118. Subito dopo l'incidente sono stati trovati  i corpi senza vita dei tre operai (FOTO). I pompieri, dopo aver bonificato il luogo della tragedia, hanno recuperato il corpo di un quarto operaio. Le vittime sono tre rodigini e un veneziano. Si tratta di Nicolò Bellato, 28 anni, Paolo Valesella, 53, entrambi di Adria, Marco Berti, 47, di Rovigo e  Giuseppe Baldan, 47 anni, di Campolongo Maggiore (Padova). I primi due erano operai della ditta, il quarto, l'autista, pare sia un esterno. Il più giovane è un impiegato morto nel tentativo di salvare gli altri, quando ha capito la gravità della situazione.

Un  altro operaio, Massimo Grotto 47 anni di Adria è ricoverato all'ospedale di Adria in condizioni gravi. Sarebbe morto se un sesto dipendente, Rossano stocco, 52 anni, ex carabiniere, non l'avesse trascinato via a braccia con enorme coraggio, dopo essersi messo la maschera anti-gas. Ferito anche un vigile del fuoco in seguito a una caduta accidentale durante le concitate fasi delle operazioni di soccorso. Ques'ultimo è stato trasportato per precauzione all'ospedale di Rovigo. 

 

LA RICOSTRUZIONE

Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c'è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell'acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca. Il mix delle due sostanze, non controllato, avrebbe provocato le esalazioni che hanno investito i cinque operai, quattro dei quali sono morti sul colpo. Sarà l'inchiesta della procura di Rovigo, coordinata dal sostituto procuratore Sabrina Duò, ad accertare se vi siano stati errori o omissioni da parte di qualcuno degli operai e, soprattutto, se siano state rispettate da parte dell'azienda tutte le normative sulla sicurezza.

I carabinieri di Adria hanno 'blindato' l'area dell'incidente per i rilievi. Sul luogo dell'incidente sono giunti anche i tecnici dello Spisal e le centraline mobili dell'Arpav per monitorare l'aria. Il comandante dei vigili del fuoco, Bentivoglio, però rassicura: "Non c'è alcun rischio di inquinamento né di nube tossica all'esterno dell'azienda in cui è avvenuto l'incidente. L'area colpita dalla nube di anidride solforosa è solo quella interna alla ditta".

 

LE DICHIARAZIONEI DEL PM

Per il pm di Rovigo Sabrina Duo', sono "evidenti", ad una prima analisi, i "problemi di sicurezza all'interno della Co.Im.Po". "Errore umano? Tutto puo' essere - ha aggiunto - ma dai primi elementi sembrerebbe che qui qualcosa non e' stato rispettato sotto il profilo del ciclo di produzione". L'ipotesi di reato sulla quale procedera' la procura di Rovigo per l'incidente alla Co.Im.Po di Adria è quella di omicidio colposo plurimo. Il pm Duo', ha gia' sentito il consulente che verra' incaricato tra due giorni di eseguire l'autopsia sulle quattro vittime. Per ora non vi sono indagati ma il pm ha detto che questo sara' un atto dovuto. Quanto alla dinamica della tragedia, ha spiegato che sono in corso le analisi e gli accertamenti ma sicuramente "questi acidi non andavano scaricati direttamente nella vasca". Nessuno dei quattro operai morti nell'incidente alla Co.Im.Po. indossava le maschere di protezione. Lo ha confermato il pm di Rovigo, Sabrina Duo', all'uscita dal sopralluogo nell'azienda di Ca'Emo, frazione di Adria. "I primi soccorritori, cioe' in vigili del fuoco, hanno riferito che nessuno dei quattro aveva dispositivi di protezione. Ora faremo tutti gli accertamenti possibili ed immaginabili, ma qui non e' solo un problema di mascherine..". Nessuno dei quattro operai morti nell'incidente alla Co.Im.Po. indossava le maschere di protezione. Lo ha confermato il pm di Rovigo, Sabrina Duo', all'uscita dal sopralluogo nell'azienda di Ca'Emo, frazione di Adria. "I primi soccorritori, cioe' in vigili del fuoco, hanno riferito che nessuno dei quattro aveva dispositivi di protezione. Ora faremo tutti gli accertamenti possibili ed immaginabili, ma qui non e' solo un problema di mascherine..".

IL CORDOGLIO

Ad Adria è stato proclamato il lutto cittadino. Lo ha deciso il sindaco Massimo Barbujani che si e' recato sul posto. 

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia del tragico incidente sul lavoro, ha chiesto al Prefetto di Rovigo di esprimere ai familiari dei quattro operai deceduti i sentimenti di partecipe cordoglio e di rendersi interprete della sua solidale vicinanza all'operaio ferito. Lo riferisce una nota della presidenza della Repubblica.

Anche il governatore Luca Zaia ha inviato il suo messaggio: "E' una giornata di dolore per tutto il Veneto, un lutto gravissimo che colpisce l'intera comunità ragionale, un incidente che ripropone con drammaticità il tema della sicurezza negli ambienti di lavoro. Alle famiglie degli operai morti in questa tragedia giungano la mia personale vicinanza e il cordoglio dell'Istituzione che rappresento. Alle persone rimaste ferite, esprimo i migliori auguri di pronta guarigione".

Amare le parole del ministro del lavoro Poletti a Rimini per l'inaugurazione della fiera Tecnargilla: "Oggi c'e' stato un terribile incidente sul lavoro- ha commentato con i giornalisti- e' una cosa terribile. Per quanto sono state fatte cose importanti per la sicurezza ancora non ci siamo. Fin quando accadranno fatti tragici come questo significa che gli elementi di pericolosita' sono ancora alti. Dobbiamo sempre pretendere di più".