Voci che urlano nel silenzio

Mario Bovenzi

Mario Bovenzi

Rovigo, 16 novembre 2014 - Si chiama Massimo Veronese e da mesi sta portando avanti una battaglia per difendere la sua strada, viale Trieste. E’ la voce di 150 famiglie che chiedono una sola cosa: di poter vivere sereni. Sembra che non sia possibile, nonostante gli appelli, le proteste che in più occasioni abbiamo documentato. La strada sobbalza per il traffico continuo ed è diventata una pista per le auto.

Ormai la pazienza di queste famiglie è al limite. Scrivono lettere, disegnano slogan sull’asfalto, sistemano totem di protesta sui marciapiedi, ma dal Comune non si muove foglia. Alcune famiglie addirittura hanno messo in vendita la casa. Ma naturalmente piove sul bagnato. L’altro giorno si è aperta una voragine che sembra l’ingresso di un antro. «Il cemento non regge più», dicono esasperati. Ma nessuno sembra voler intervenire per dare semplicemente una risposta a queste famiglie, che si sentono ormai abbandonate. Quelle scritte lasciate sul selciato destano appena la curiosità di qualche passante. Un colpo di spugna per cancellarle, per cancellare la voce dei cittadini.