Martedì 16 Aprile 2024

Siria, Assad: "Pronto a lasciare". Nuovi raid russi. "Vittime civili. Anche bambini"

Nuovi raid russi in Siria, nelle province di Homs e Hama. E nuove vittime civili, tra cui due bambini. Lo denunciano gli attivisti siriani. Ma Mosca: "Tagliata la linea di rifornimento delle armi destinate all'Isis". Erdogan e Cameron contro Putin

La base aerea russa in Siria (Olycom)

LATAKIA, SYRIA. OCTOBER 4, 2015. RUSSIA S SUKHOI SU-24 ATTACK AIRCRAFT AT THE HMEYMIM AIRBASE. KHMEIMIM, HMAIMIM, AIR BASE, AIR FIELD, HMEIMIM, LATTAKIA, RUSSIAN AIR FORCE

Il Cairo, 4 ottobre 2015 - Mentre Assad si dice "pronto a lasciare se questa fosse la soluzione" - me è evidente che dal suo punto di vista, non lo è - la Russia continua a bombardare le province di Homs e Hama, con gli attivisti siriani che denunciano l'uccisione di civili e MOsca che si difende elencando la sua strategia vincente contro L'Isis.

 ASSAD: "PRONTO A LASCIARE" - "Se lasciare il mio posto è la soluzione, non esiterò a farlo". Lo ha detto il presidente siriano Bashar Assad all'emittente iraniana Khabar Tv. "La coalizione formata da Russia, Siria, Iran e Iraq deve vincere o la regione sarà distrutta - ha aggiunto -. La nostra priorità è impedire che altri Paesi cadano sotto l'egemonia occidentale" perché "Il terrorismo - ha sottolinato - è il nuovo strumento usato dall'Occidente per soggiogare la regione".

MOSCA BOMBARDA - Nuovi raid russi in Siria, nelle province di Homs e Hama. E nuove vittime civili, tra cui due bambini. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui le bombe hanno colpito Al Gayar e Sharshuh, uccidendo un civile e ferendone diversi. Due bambini sarebbero morti in un altro attacco nella vicina località di Garnata. Altri quattro civili sono morti in raid, "probabilmente effettuati da aerei russi" a Aqeirbat, località controllata dall'Isis. Bombardata anche la zona di Aqrab, a sud di Hama. L'aviazione russa ha dichiarato di aver compiuto 20 raid contro l'Isis in Siria nelle ultime 24 ore, distruggendo 10 obiettivi nella provincia di Raqqa, tra cui un campo di addestramento e un deposito di munizioni.

ALTOLA' DI REGNO UNITO E TURCHIA - Nel coro di polemiche - ma per motivi politici più che umanitari - si inserisce anche la voce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha affermato che i raid russi in Siria sono inaccettabili, avvertendo Mosca che corre il rischio di diventare una "presenza ostile nella regione". Sulla stessa linea il primo ministro britannico David Cameron, secondo cui iniziare un'azione militare in Siria per sostenere il presidente Bashar Assad è stato "un terribile errore", che porterà a "un'ulteriore radicalizzazione e un aumento del terrorismo". Tanto più che i raid vengono effettuati "in zone non controllate dall'Isis, ma da oppositori di Assad".  

MOSCA SI DIFENDE - Mosca però si difende, asserendo che grazie ai bombardamenti della propria aviazione, è stata tagliata la linea di rifornimento delle armi destinate all'Isis. Inoltre, le Forze aeree russe assicurano che stanno usando bombe ad alta precisione, con un margine di errore di circa due metri. "I missili J-29 sono equipaggiati con testate auto-guidate da laser - ha spiegato un portavoce, colonello Igor Klimov -. Prima di sganciare le bombe, il pilota illumina con un laser l'obiettivo mentre l'aereo è in grado di continuare la sua manovra".