Una buona notizia al giorno per credere al cambiamento

L'editoriale di Cesare Cremonini

Cesare Cremonini al Carlino

Cesare Cremonini al Carlino

Bologna, 25 marzo 2015 - La prima volta in cui ricordo di aver sfogliato ‘il Resto del Carlino’ ero uno dei tanti bambini che frequentavano le elementari del ‘Sacro Cuore’, una scuola cattolica che si ergeva in via Orfeo, in pieno centro a Bologna. Quella mattina la nostra maestra, la signora Mantinovi, volle dedicare un’intera giornata al giornale più letto della città, spiegandoci la sua storia, il perché di quel nome così particolare e simpatico, regalando ad ognuno una copia del giornale e raccomandandoci di conservarla «per quando saremmo stati grandi».

Durante il pomeriggio io e i miei compagni di classe, mano nella mano e ben in fila, entrammo per la prima volta in visita nella sede del giornale, con gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Una fiamma di meraviglia in quel momento si accese nel mio cuore. Ebbene, oggi ho trentacinque anni e da allora di tempo ne è passato tanto: la mia vita ha preso strade inaspettate e felici grazie alla musica, ma provo uno stupore simile a quello del bambino di allora all’idea che per un giorno posso essere il ‘direttore’ di quel giornale, anche se solo per un giorno, anche se solo ‘per gioco’. E' stato divertente provare l’ebbrezza di entrare nella storica sede salutando i miei nuovi colleghi. E mi piacerebbe conoscere il nome di ognuno dei professionisti che ci lavorano. Perché il primo dovere di un buon direttore, secondo la mia fantasia, dovrebbe essere quello di saper costruire il giornale intorno a chi ci lavora, dando il giusto valore a tutti. Dovrebbe sapersi fidare e saper delegare senza paura. Sono certo che questo già oggi accada, e non penso ci sia bisogno di me in redazione.

A VOLTE però mi chiedo come sarebbe davvero il quotidiano che vorrei, ed è una domanda che contiene tante risposte. Lo vorrei libero ed equidistante. Lo vorrei profondamente consapevole della sua funzione educativa, capace sì di informare il lettore sui tanti fatti drammatici e complessi che segnano questo periodo storico, ma anche di dare risalto a quelli più positivi. Capace di raccontare le molte affascinanti storie umane che caratterizzano la nostra terra e il nostro tempo. E non parlo della foto nella tabaccheria dove la ‘signora Maria’ ci fa sapere di aver vinto centomila euro grazie al Superenalotto! Troppo spesso si cerca l’attenzione del pubblico attraverso titoli dai toni sensazionali o addirittura allarmanti, infondendo inconsapevolmente nella gente il sospetto che forse il miglior posto al mondo in cui stare sia il nostro salotto di casa. Non che, in un certo senso, ciò non sia vero, ma mai come oggi è necessario infondere nelle persone coraggio, entusiasmo, apertura mentale e soprattutto voglia di credere che cambiare e migliorare sia ancora possibile. Anche per questo vorrei che ‘il mio giornale’ avesse per contratto con i suoi lettori, in prima pagina, una buona notizia al giorno. Ben evidenziata e comprensibile. E vorrei poter incontrare e intervistare chi forse più di tutti, grazie al ruolo che riveste, sembra essersi dato l’obiettivo di fare questo: il nostro attuale presidente del consiglio Matteo Renzi.

di Cesare Cremonini

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