Prandi: "Un sogno il concertone in piazza"

Domenica l'evento di Radio Bruno: "Nel cuore della città, che sogno" FOTO I big sul palco

Gianni Prandi

Gianni Prandi

Bologna, 3 settembre 2015 - E’ il patron di Radio Bruno e la mente innamorata della musica che ha creato la manifestazione Radio Bruno Estate, portando gli idoli del pop nostrano nelle piazze della nostra Regione e oltre. Gianni Prandi è molto soddisfatto quest’anno, perché in tandem con Il Resto del Carlino che festeggia i suoi 130 anni a suon di hit, arriva domenica in piazza Maggiore con un carico di artisti amatissimi (foto), da Nek agli Stadio, da Nina Zilli a Dolcenera, fino a Raf e Ron.

Facciamo un passo indietro.... perché nasce Radio Bruno Estate?

«Oggi ci sono tre radio in Italia che fanno manifestazioni come la nostra, ma la nostra è stata la prima locale a fare spettacoli dal vivo, cominciando nel 1980, agli albori delle radio private, con Gianni Morandi, poi nel 1982 con Claudio Baglioni e nel 1985 con Vasco Rossi. Da una ventina d’anni ci siamo inventati Radio Bruno Estate, format che prevede una produzione con vari artisti».

Ricorda un po’ il Festivalbar ma è chiaramente un altro modo di portare la musica nelle piazze...

«Sì, il nostro scopo è quello di creare una festa di piazza. Negli anni ci hanno offerto altre location ma noi scegliamo la piazza che è il cuore di una città e cerchiamo di arrivare sempre un po’ ovunque e di accontentare tutti, proprio offrendo tanti artisti differenti».

E’ come ascoltare Radio Bruno...

«Giusto. Può capitare il pezzo che non ti piace e allora aspetti un po’ e arriva quello che ami. Fare il concerto di un solo artista ci impedirebbe di arrivare a un pubblico così vasto, in cinque tappe tocchiamo le 100.000 persone».

Quest’anno poi chiudete a Bologna in una piazza Maggiore ambitissima e per di più in compagnia del ‘Resto del Carlino’ che festeggia i suoi 130 anni: da soli si può andare in giro, in due si va sempre da qualche parte...

«Già lo scorso anno il Carlino era nostro partner in piazza VIII agosto e quando ci siamo ritrovati per parlare dell’edizione 2015 e venne fuori che sarebbero stati i 130 anni del quotidiano, mi venne spontaneo dire che sarebbe stato bello festeggiarlo in piazza, anche se sarebbe stato difficile. Invece ce l’abbiamo fatta».

Organizzare kermesse del genere necessita una grande macchina organizzativa, di sponsor.. è insomma un bello sforzo. Ne vale ancora la pena?

«Per noi è cosa certa. E’ il modo di incontrare i nostri ascoltatori e fare qualcosa con loro al di là della radio. Per poterlo fare gratuitamente vale la pena se ci sono degli sponsor e anche se non sarà un pareggio economico netto sarà accettabile comunque, perché saremo arrivati lontani, a 100.000 persone, in tante città. Quanto costerebbe fare una comunicazione del genere? Penso sempre a questo».

E nel 2016 puntate ancora a piazza Maggiore?

«Vedremo. E’ il luogo più bello ma crediamo che il nostro pubblico abbia voglia di raggiungerci ovunque e anche piazza VIII Agosto è sempre stato un successo. Staremo a vedere».