Mitico Carlino coi bomboloni

L'intervento di Giuseppe Giacobazzi

Giuseppe Giacobazzi (foto Schicchi)

Giuseppe Giacobazzi (foto Schicchi)

Bologna, 7 maggio 2015 -  Sarà che ho 52 anni, ma noto in me un piacere sottile nel ricordare di quando portavo in giro la mia vita per questa splendida città: Bologna. Ho ricordi nitidi e precisi di una città bellissima incontrata a 9 anni e per me, romagnolo di Lugo, fu amore a prima vista. Gli autobus, tanti, i primi verdi, anime metalliche rumorose e fumose. Il filobus doppio che da Borgo Panigale ci portava in centro e quello mitico a due piani che andava a San Lazzaro. Poi arrivarono quelli colorati gialli e rossi… un tono di colore per una città che brillava. Brillava di mille negozi con un sapore particolare, personalità diverse. Gli odori e i sapori dei mercatini, la tappa fissa del sabato pomeriggio nei negozi di dischi, la pizza da Altero e la tradizionale ressa del mercato della Piazzola , le ‘fughe’ da scuola ai Giardini Margherita o al bar Student. Bologna l’ho vissuta di notte. Era una favola perché lei viveva di vita propria. Ti prendeva per mano e ti accompagnava in giro e dovunque era il tuo posto. Indimenticabili le ‘vasche’ di via Ugo Bassi e Indipendenza fatte in auto... amicizie da finestrino. Infatuazioni e amori che duravano un pieno. 

LA COLONNA sonora erano i vari cantautori voce del respiro delle idee, riassunti dei discorsi filosofici fatti in osteria. Una città in grado di farti ubriacare di vino, di birra e di vita. Bologna l’ho vista in fermento, una forza giovane che voleva essere protagonista del futuro. Mille luoghi di incontro, confronto e discussione. L’ho vista diventare arena durante le manifestazioni e gli scontri di quel maledetto ’77. Bologna l’ho vista colpita, offesa un giorno di agosto del 1980… di quel giorno ricordo quell’autobus... il 37 con i lenzuoli bianchi ai finestrini a coprire il dolore. E ho visto mille mani aiutare, mille occhi piangere, mille abbracci... L’ho vista sorridere per le imprese sportive…il mondiale della mia Ducati! L’ho vista abbracciare commossa Lucio, Freak e il Cev… Tutti questi momenti raccontati dal giornale della ‘grassa’ per antonomasia che andava comprato all’alba dopo i bomboloni caldi del forno: il mitico Resto del Carlino. L’unico giornale all’interno del quale puoi trovare notizie come la mappa della prostituzione con cifre annesse, la mappa dei lavori in corso (per favorire la presenza dei pensionati a controllare) e un’improbabile direttore per un giorno come il sottoscritto. Questo 52enne direttore per un giorno che si augura di rivedere il fermento delle idee e della voglia di fare qualcosa insieme che un po’ si è persa, come tutti quei negozietti e localini che erano occhi e cuore della mia città. Che amo profondamente.

di Giuseppe Giacobazzi

 

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