Il mio impegno per i bambini senza cure

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Bologna, 1 luglio 2015 - QUANDO ‘il Resto del Carlino’ mi ha offerto la possibilità di diventare ‘direttore per un giorno’ e di fare nello stesso momento beneficenza, non ho avuto dubbi sull’associazione alla quale destinare i cinquemila euro che la Banca di Bologna ha messo a disposizione, contributo per cui ringrazio personalmente l’istituto di credito.  Ho scelto la onlus Voa Voa-Amici di Sofia, della quale sono uno dei soci fondatori e alla quale ho dedicato la canzone ‘Credere amare resistere’, scritta di getto e contenuta nel mio ultimo disco: anche i proventi di questo pezzo saranno destinati in parte all’associazione. ‘Credere Amare Resistere’, prima che una mia canzone, è proprio lo slogan, il manifesto della onlus. In questi tre verbi si concentra tutta la forza di un gruppo formato da genitori, volontari, amici. 

SONO CRESCIUTO ascoltando la musica di artisti che, in tutto il mondo, hanno prestato fede all’impegno diretto. Sono profondamente credente, e per quanto mi è possibile ho sempre cercato di dare il mio apporto. Insieme con mia moglie Patrizia, ho incontrato nel dicembre del 2013 Guido e Caterina, i genitori di Sofia De Barros alla quale è intitolata la onlus: oggi Sofia ha 5 anni e mezzo, ma da 4 è affetta dalla leucodistrofia metacromatica, una malattia neurodegenerativa. Se mia figlia Beatrice si ammalasse cercherei di fare di tutto pur di vederla stare meglio o di alleviare il suo dolore…quale genitore non lo farebbe?!

Così ho capito, o meglio ho sentito, che dovevo fare quello che potevo per sostenere la causa delle famiglie che, come quella di Sofia, sono state abbandonate dalle istituzioni sanitarie. In occasione dell’ultimo Festival di Sanremo ho conosciuto anche i genitori della piccola Rossana, affetta dalla Leucodistrofia di Krabbe. Lei purtroppo non ce l’ha fatta. In nome di questo mio impegno diretto, spero con tutto il cuore che i mezzi di informazione non spengano mai la luce della loro attenzione sui casi come questo e di tutti i bambini seguiti da Voa Voa e da altre realtà analoghe.  Se fossero i figli di qualche personaggio potente, sono sicuro che le istituzioni farebbero tutto quello che possono, per salvarli. Purtroppo non lo sono. Dobbiamo pensarci tutti noi.

di Filippo Neviani (Nek)

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