Paolo Cevoli direttore per un giorno: "Nel mio giornale solo notizie positive"

Venerdì l'attore guiderà la redazione del Carlino col piglio del 'sosia di lui' (I 130 del Carlino: LO SPECIALE)

Paolo Cevoli

Paolo Cevoli

Bologna, 1 ottobre 2015 - Di ruoli di prestigio ne ha interpretati tanti, dal nevrotico e inconcludente assessore alle ‘attività varie ed eventuali’ del comune di Roncofritto Superiore, all’imprenditore col pallino del marketing Teddy Casadei e la sua azienda leader nel settore della «maialistica». Ma questa è la prima volta che Paolo Cevoli si trova a vestire i panni di direttore di un giornale. Domani il comico romagnolo sarà protagonista di ‘Direttore per un giorno’, una delle tantissime iniziative messe in campo per festeggiare i 130 anni del Resto del Carlino (lo speciale) che ha già visto alternarsi nel ruolo di direttore nomi celebri legati al nostro territorio come Gianni Morandi, Nek, Alberto Tomba, Martina Colombari, Cesare Cremonini, Bruno Barbieri, gli Stadio, Vito e Giuseppe Giacobazzi. Anche questo appuntamento sarà coronato da un gesto di solidarietà, la consegna di un assegno da parte del nostro partner Banca di Bologna che Cevoli ha deciso di destinare alla cooperativa sociale Il Pellicano «che si occupa di educazione – spiega l’attore -, un compito fondamentale per trasmettere valori che rischiano di essere persi».

Che posto ha il Carlino nei suoi ricordi?  «A casa mia e nell’hotel della mia famiglia a Riccione si leggeva solo quello, è un’istituzione. Mio nonno è vissuto fino a 94 anni e guai a te se non gli portavi il Carlino tutti i giorni. E poi era un po’ come la Bibbia, se avevi letto una cosa lì, non si poteva mettere in discussione».

Ricorda la prima volta che il Carlino ha parlato di lei? «Io no, ma mio padre sicuramente sì visto che tiene un archivio dettagliatissimo di tutti gli articoli e lo aggiorna costantemente. Io col Carlino ci sono cresciuto e quando a 19 anni mi sono trasferito a Bologna per studiare Giurisprudenza lo leggevo a scrocco sul bancone dei gelati al bar perché mi davano 50mila lire a settimana. Leggevo la cronaca di Bologna durante la settimana e quella di Rimini nei weekend, la vicinanza al territorio del Carlino è sempre stata imbattibile». 

Quale sarà la sua linea editoriale da direttore per un giorno?  «Io vengo dalla Romagna, una terra ospitale che sa essere vicina alla gente e sa ascoltare le sue esigenze. Quindi sarò un direttore al servizio dei lettori con un filo diretto con loro». 

Il suo giornale come sarà? «Darà più spazio alle notizie positive, ai bei risultati e alle vittorie. Enfatizzare le notizie negative, di cui è già piena la vita, avvilisce il lettore che invece bisogna rincuorare e incoraggiare». 

Da attore, invece, ha un buon rapporto con la stampa?  «In generale sì, ma non mi piace quando mi chiedono pareri su argomenti lontani da me. Faccio l’attore, non l’opinionista».

Quando la vedremo di nuovo a teatro?  «In ottobre con il nuovo spettacolo Perché non parli (l’8 ottobre a Monterenzio, il 9 a Macerata, il 10 a Senigallia, il 14 a Rivalta di Reggio Emilia, il 15 a Castel san Pietro, il 16 e il 17 a Modigliana, l’11 e 12 novembre a Cesena, il 20 e 21 a Modena, il 2 dicembre a Carpi, il 3 a Rimini, il 12 a Novafeltria, il 15 e 16 dicembre al Duse di Bologna), la terza commedia storica scritta da me con la regia di Daniele Sala, dopo La penultima cena, sulle vicende del cuoco del Cenacolo di Leonardo e Il sosia di lui, sulla controfigura di Mussolini. Stavolta il protagonista è il garzone Michelangelo. La storia mi appassiona molto, anche il mio film Soldato semplice, a breve su Sky e appena uscito in dvd, è di carattere storico. Credo che la comicità sia un buon modo per avvicinare la gente alla storia».

La redazione del Carlino è pronta ad accogliere il ‘direttore’ Cevoli con tutti gli onori e sa bene che contraddirlo non conviene perché lui «c’ha ragione, e i fatti lo cosano».