Terremoto, Concordia e la grande solidarietà di Renzo e Carla Belli

La coppia di farmacisti ha perso un figlio nei giorni del sisma. E ha reagito ospitando decine di sfollati

Renzo e Carla Belli, farmacisti di Concordia, mostrano la foto degli figlio Marco

Renzo e Carla Belli, farmacisti di Concordia, mostrano la foto degli figlio Marco

Concordia (Modena), 29 maggio 2017 - La loro storia ha fatto il giro del mondo e oggi, a distanza di cinque anni dal sisma di maggio 2012, non solo continua a essere raccontata, su e giù per l’Italia, ma loro, i protagonisti, i coniugi farmacisti Renzo e Carla Belli, sono la testimonianza vivente di come il dolore, se calato nell’amore evangelico, sia in grado di portare frutti di speranza.

Il ‘Campo Paradiso’, allestito nel parco di casa Belli tra le scosse sismiche del 20 e 29 maggio, che ha sfamato e ospitato oltre cento sfollati, sarebbe uno dei tanti esempi di umana solidarietà, già ampiamente lodevole, se non fosse che a edificarne la nascita è stata la scossa di indicibile dolore che arreca la morte di un figlio.

La notte tra il 23 e il 24 maggio 2012, Marco, 30 anni, secondogenito di casa Belli, farmacista come i genitori, morì in un incidente stradale. La notizia rimbalzò nel buio della notte e arrivò dritta al cuore di tutta Concordia, uno dei centri del cratere emiliano più colpito dal sisma. Un dramma nel dramma. «La perdita di un figlio è una sofferenza inimmaginabile, ma la fede in Gesù oggi come allora continua a sostenerci e a donarci la forza di guardare avanti alle necessità del nostro prossimo».

Il parco di villa Belli divenne allora un campo di sofferenza, ma al contempo un ‘Paradiso’. E’ nato così ‘Campo Paradiso’, 110 posti letto, colazione, pasti caldi sfornati dal cuoco in pensione Isauro Borsari, la chiesetta nella tensostruttura, bagni e docce chimiche, 400 sedie ‘raccolte’ dal Comune, e aiuti economici a chi aveva perso davvero tutto. In quei drammatici giorni, il loro ‘prossimo’ erano i compaesani terremotati di Concordia e delle frazioni, senza più casa e lavoro.

«Noi avevamo perso un figlio – raccontano – ma avevamo mezzi per poterli aiutare; abbiamo aperto il cuore a Gesù e compreso cosa dovevamo fare maturando la certezza che volevamo sostenere quanti erano rimasti senza nulla». Nel campo Paradiso venne celebrato il funerale di Marco, perché tutte le chiese erano crollate. C’erano mille persone in lacrime, e lì, i coniugi Belli trovarono la forza soprannaturale di andare oltre il loro dolore.

Così, giorno dopo giorno, abbiamo iniziato il cammino di ‘rinascita’, che tuttora continua. Marco – sottolinea la signora Carla – ci manca tantissimo, ma sappiamo con certezza che è nel luogo, il Paradiso, dove la vita non muore; ne percepiamo la presenza, il sostegno».

Oggi, cinque anni dopo, i coniugi Belli, nel frattempo volontari farmacisti della Protezione Civile, continuano a imprimere nei cuori di chi soffre un messaggio di speranza. Non a caso, infatti, la loro storia è stata raccontata, il giorno stesso della visita di Papa Francesco a Carpi e Mirandola, nel corso della trasmissione su Rai 1 ‘A Sua immagine’. Un percorso di vita a ‘immagine’ dell’amore cristiano: dalla sofferenza alla rinascita attraverso la generosità e il bene profuso a piene mani.

Renzo e Carla Belli, insigniti di numerosi premi e onorificenze nazionali, tra cui quella al valore civile, «che sinceramente deve ancora arrivare», commenta sorridendo il dottor Belli, continuano a raccogliere fondi a sostegno delle chiese della Bassa modenese.

«Con gli 80mila euro messi insieme – spiegano – che si sommano ai 100 mila donati dalla Regione e ai 350 mila della Parrocchia di Concordia presto partiranno i lavori per la Casa di Comunità, a fianco della chiesa frazionale di San Giovanni, dove sarà realizzata al piano terra la sala adibita a chiesa, intitolata a nostro figlio Marco».