Terremoto, le scuole non hanno mai chiuso

L'esempio di Mirandola, ma in tutto il createre per l'edilizia scolastica sono stati speso 344.503.360,64 euro, destinate a 569 edifici. In 417 casi lavori conclusi. Tutti gli edifici sono antisismici

Mirandola, il taglio del nastro alla scuola elementare Dante Alighieri

Mirandola, il taglio del nastro alla scuola elementare Dante Alighieri

Mirandola (Modena) 29 maggio 2017 - La campanella non ha mai smesso di suonare’. La frase, cara ai sindaci dei centri del cratere emiliano e al Commissario straordinario per la Ricostruzione e presidente della Regione Stefano Bonaccini, rimanda alla grande spinta propulsiva messa in atto da presidi, studenti, professori subito dopo le scosse sismiche, che hanno reso inagibili i centri della cultura e del sapere.

Il polo scolastico di Mirandola rinato dalle macerie, la Casa della Musica a Pieve di Cento, luoghi dove farà tappa oggi il Capo dello Stato Sergio Mattarella, testimoniano la volontà di restituire alle comunità, in tempi esemplari, la scuola, le biblioteche, l’università.

A scuola e impresa, cultura e lavoro, era stata data priorità assoluta. Oggi, cinque anni dopo, il modello Emilia è da esportare, non solo sotto il profilo culturale, ma come efficienza e sicurezza degli edifici scolastici antisismici.

La scuola elementare Dante Alighieri di Mirandola
La scuola elementare Dante Alighieri di Mirandola

In quei giorni – continua – fu chiaro che dovevamo inventare una scuola diversa in funzione degli spazi fruibili; organizzammo così laboratori teatrali, stage all’estero, nei ristoranti agibili, nelle tende, nei prati; improvvisammo classi di 700 studenti al Palazzetto dello Sport, rimasto agibile. Per lunghi mesi, prima di entrare nei prefabbricati, avevamo classi di centinaia di studenti, responsabili, maturi. Abbiamo compreso in quei giorni, dalle lacrime versate al ricordo delle ‘nostre vecchie aule scolastiche’, l’amore dei ragazzi per la scuola. E’ nata nel 2012, quando la terra tremava, la scuola del futuro» conclude Siena.

Dalla scuola nei prefabbricati alla rinascita degli edifici scolastici, laboratori, biblioteche, palestre il passo è stato breve con l’invidiabile risultato che non è stato perso un solo giorno di scuola.

Nelle quattro province emiliane colpite, Modena, Bologna, Reggio, Ferrara, le scuole nate ex novo o restaurate sono tutte antismiche. Per il settore dell’edilizia scolastica il Commissario ha impegnato risorse finanziarie per 344.503.360,64 euro, destinate a 569 edifici. Per 417 di questi i lavori sono conclusi. Centodiciotto sono gli edifici scolastici ricostruiti ex novo; 285 gli edifici oggetto di primi interventi per il ripristino dell’agibilità e la riparazione dei danni per una spesa di 21 milioni di euro. Per altri 39 edifici (48 milioni) gli interventi sono stati più consistenti, facendo conseguire agli immobili un elevato livello di sicurezza. Sono stati realizzati direttamente dal Commissario 28 edifici scolastici oltre a 23 palestre scolastiche per una spesa di 116.500.000.

Come ultimo provvedimento, la Regione sta procedendo all’attuazione del Piano dell’Edilizia Scolastica nell’ambito del Programma delle Opere pubbliche e dei Beni culturali. Contenitore nel quale sono inseriti gli edifici scolastici presenti nei centri del cratere e in quelli confinanti colpiti dal sisma. Le risorse a disposizione sono 122.629.568 euro per 162 interventi.