«Le divergenze tra condomini restano, ma c’è più chiarezza sui pagamenti»

Roberta Tonelli, avvocato, analizza gli effetti della riforma

Speciale riforma condominio

Speciale riforma condominio

Notizia: i contenziosi condominiali sono tutt’altro che in via di estinzione, ma almeno non sono in aumento. «Il mio osservatorio – spiega Roberta Tonelli, avvocato di Bologna – rivela questo: le dinamiche, dopo la riforma, sono rimaste sostanzialmente le stesse così come non sono cambiate le cause alla base dei contenziosi».

La riforma, però, ha prodotto altri cambiamenti importanti anche per quel che riguarda le tematiche legali. «Sul recupero crediti – aggiunge l’avvocato Tonelli – c’è stato un passo in avanti notevole grazie alla riforma, provando a risolvere un problema che effettivamente c’era. Il fatto che amministratore abbia l’obbligo di agire entro sei mesi dalla chiusura del bilancio nei confronti dei condòmini che non pagano le quote di spese è da considerare una svolta».

Eccolo, il cambiamento. «Prima si aspettava, si scriveva per chiedere conto della situazione e si creavano situazioni di stallo.

Adesso non è più così, perché un amministratore ha l’obbligo di agire e non può tergiversare. La verità è che è stata fatta chiarezza, ed è senza dubbio positivo». Considerando che il condòmino «tendenzialmente ha almeno la casa aggredibile e alla fine paga». I motivi per cui ciò può non avvenire sono molteplici. «La crisi – continua l’avvocato Tonelli – ha certamente influito e ha influenzato queste dinamiche. Ma non ci sono soltanto le difficoltà economiche alla base dei mancati pagamenti. Spesso si tratta di una scelta ponderata perché si può non essere d’accordo nell’effettuare alcune spese, oppure accade per incuria».

Poi ci sono motivazioni che numericamente sono marginali: «Può capitare che alcuni immobili siano di proprietà di società fallite, ad esempio, e quindi il pagamento viene a mancare. Ma la maggior parte delle divergenze si sviluppa per una diversità di vedute sulla gestione dei servizi comuni o per la scelta di fare dei lavori nei condomìni».

Altro effetto della riforma, giudicato positivo: «Sulla contabilità ci sono maggiore ordine e più informazione, l’amministratore è tenuto a dare un’impostazione più moderna ed efficiente, perché il condominio è quasi una piccola impresa e il rendiconto ne è il bilancio. Il mio giudizio sulla riforma è senz’altro positivo. Ora – conclude l’avvocato Tonelli – ci sono più chiarezza e disciplina».

Le motivazioni ecco i casi più frequenti di disaccordo tra gli inquilini: c’è anche il possesso di animali

Rumore, cattivi odori o abitudini diverse: così si innescano le liti

Quali sono le cause che innescano divergenze e contenziosi? I pagamenti (mancati) prima di tutto. Questo è il caso di disaccordo tra amministratore e condòmini di uno stabile. Gestione dei servizi comuni o contrarietà ad alcuni interventi da effettuare all’interno dello stabile sono alla base delle controversie.

I dettami della riforma del condominio hanno reso la contabilità più snella e chiara, eppure i contenziosi – pur non essendo in aumento, come precisato dall’avvocato Roberta Tonelli – non mancano. Così come non mancano le liti. In questo caso le motivazioni sono le più disparate: prima di tutto il rumore dei vicini, poi le infiltrazioni di acqua, un uso non condiviso di spazi comuni, una difficile convivenza con abitudini degli altri condòmini oppure con gli inquilini stranieri.

Molto frequenti le liti per odori sgradevoli dalla cucina e anche per abitudini religiose diverse. E ancora: pulizia, il possesso di animali domestici, l’uso dei posti auto condominiali e i parcheggi.

Problemi che, quando richiami e buonsenso non sono sufficienti, sfociano in liti e cause civili.

Ma i tempi, si sa, in questo caso rischiano di essere oltremodo lunghi per trovare una soluzione definitiva.

Tra le tipologie di liti condominiali che sfociano in contenzioni ci sono anche presunti abusi edilizi (il caso delle verande è uno dei più significativi). Insomma, tra rumore, odori e abitudini, ce n’è per tutti i gusti.