Finanza in Comune sul caso stadio, Curzi: «Troppe cose non sono chiare»

L’ex assessore allo sport prima, il presidente della commissione d’inchiesta Pierluigi Tassotti poi, avevano inviato un esposto alla Procura.

I lavori e la gestione del Riviera delle Palme nel mirino della Procura

I lavori e la gestione del Riviera delle Palme nel mirino della Procura

San Benedetto, 9 ottobre 2015 - «Non mi fa certo piacere sapere che vi sono delle indagini in Comune, a dispetto di quanto può aver pensato qualche funzionario che si sarebbe risentito nei miei confronti». Eccola la reazione del consigliere del Pdl – Fi Pierluigi Tassotti alla notizia sull’avvio delle indagini sullo stadio da parte della polizia Tributaria. La vicenda si trascina da anni tanto che lo stesso sindaco Gaspari in sede di Consiglio chiese l’istituzione di una commissione consiliare d’inchiesta la cui relazione finale, per vicende politiche, non è mai arrivata in assise. Motivo per il quale Tassotti che la presiedeva ritenne di dover inviare tutto il lavoro svolto dalla Commissione alla Procura della Repubblica di Ascoli, alla Commissione europea sulla concorrenza, all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, all’Autorità nazionale anticorruzione e alla Corte dei Conti. La Corte dei Conti si sarebbe mossa inviando la Tributaria in Comune proprio sulla base di questa documentazione. «La situazione non mi fa certo piacere – è andato avanti Tassotti -, abbiamo fatto solo il lavoro di consiglieri. Era stato lo stesso sindaco a volere la commissione. La maggioranza ci ostacolò in tutti i modi. Noi rilevammo delle criticità che non è detto siano verità. Certo è che se la maggioranza ci avesse dato ascolto non si sarebbe arrivati a questo punto. Alcuni funzionari si sono risentiti ma se sono certi di aver svolto un buon lavoro non hanno di che preoccuparsi». Non solo Tassotti si mosse invocando la Corte dei Conti. Molto prima lo fece l’ex assessore allo Sport Marco Curzi che pure si rivolse anche alla Procura di Ascoli. «Troppe cose – ha spiegato Curzi – non erano chiare. Penso per esempio all’esigua fideiussione (16mila euro) chiesta dal Comune su lavori che, invece, ammontavano a circa 7 milioni di euro. Per quel che mi riguarda l’auspicio è solo di fare luce su una vicenda che si trascina da troppo tempo». Per quel poco che trapela, l’esposto che Curzi inviò alla Procura di Ascoli è stato inserito in un altro fascicolo: quello delle pensiline fotovoltaiche, capitolo, anche questo, ancora aperto. Come quello sui dirigenti assunti in Comune fuori pianta organica sui quali la Corte dei Conti ha tenuto le Fiamme Gialle in Comune per settimane. Su questo ultimo punto (pare si attendano solo le conclusioni), però, ci sarebbe fiducia in Comune sulla base della precedente sentenza sul caso Benigni che denunciò una presunta irregolarità su un concorso: il Tar diede ragione al Comune. Sabrina Vinciguerra