Usa, la strage alla clinica per aborti si trasforma in scontro politico

New York, 28 novembre 2015 - L'attacco del Ku Klux Klan alla clinica dove si praticano aborti in Colorado si è trasformata in scontro politico. I vertici della Planned Parenthood, l'organizzazione a cui fa capo il centro colpito da un uomo che ha ucciso tre persone, parlano apertamente di "terrorismo" e si scagliano contro la campagna denigratoria portata avanti dalla destra negli ultimi mesi: "Gli estremisti stanno creando un clima velenoso che alimenta il terrorismo", protestano. 

CLINTON E OBAMA - Piena solidarietà alle vittime e alla clinica viene espressa su Facebook da Hillary Clinton, che ha più volte attaccato i candidati repubblicani alla Casa Bianca che vorrebbero togliere i fondi alle cliniche in questione: "Ora e sempre noi siamo con Planned Parenthood", scrive l'ex first lady. 

Il presidente Obama insiste invece su uno dei suoi grandi rammarichi: non essere riuscito a dire stop alle armi facili negli Stati Uniti nonostante il continuo riproporsi di stragi di ogni tipo. "Ora basta!", è stato il suo lapidario commento all'ennesimo bagno di sangue legato alla diffusa circolazione delle armi da fuoco negli Usa.  "Dobbiamo fare qualcosa contro la troppo agevole accessibilità ad armi da guerra nelle nostre strade per gente che non ha niente di meglio da fare. Non è normale, e non possiamo permettere che lo diventi. Punto", ha tagliato corto il presidente americano, invocando di nuovo l'introduzione di controlli severi, sebbene osteggiati dagli avversari repubblicani. "Se davvero ci importa qualcosa di quanto è successo", ha incalzato, "se intendiamo offrire ancora i nostri pensieri e le nostre preghiere per Dio sa quante volte, e con la coscienza autenticamente pulita, allora bisogna agire. Quanto è troppo è troppo", ha concluso Obama.