Vasco Rossi, gli esordi. Negli anni '60 faceva parte di un'orchestra di liscio, 'I Falchi'

Un adolescente nelle balere. "La musica, il suo amore"

I Falchi, da sinistra Ermes Venturi, Vasco, Marco Rossi, Orlando Sabattini, Noemi Venturi

I Falchi, da sinistra Ermes Venturi, Vasco, Marco Rossi, Orlando Sabattini, Noemi Venturi

Modena, 30 giugno 2017 - Dopo l’esordio con la costituzione dei The Little Boy, Vasco fece parte de I Falchi, un complessino di liscio che si esibiva nelle balere dei paesi attorno a Zocca e anche in Toscana. La guida di questo gruppo, composto da quattro elementi, era Orlando Sabatini di Castel d’Aiano, nel Bolognese, a mezza strada tra Zocca e Montese. Gli altri erano suo cugino, Marco Rossi, anch’egli di Zocca, che suonava la chitarra, Ermes Venturi e Noemi Venturi di Iola di Montese, rispettivamente alla chitarra e alla fisarmonica elettrica. Correvano gli anni 1966 e 1967 e Vasco, allora 14enne e 15enne, rimase in estate con I Falchi, perché da ottobre a giugno doveva pensare agli studi.

Per scendere a Modena a studiare viaggiava in corriera. Ezio Romagnoli, montesino, autista del pullman, lo ricorda passeggero diretto alla città della Ghirlandina. «Partiva a casa con la cartella e la chitarra – racconta –. Sua madre mi si raccomandava di stare attento che non marinasse la scuola. Dissi più volte a Vasco: ‘Quando ti vedrò in televisione con la chitarra vorrò divertirmi’. Io scherzavo, invece in tv c’è andato eccome. Anni fa, mi mandò a salutare e la cosa mi fece molto piacere». Vasco studente era all’Istituto salesiano San Giuseppe, in via Francesco Selmi a Modena. «Lo chiamavamo ‘Sughino’ – racconta Mario Galli di Sestola, suo compagno di collegio –. Era un ragazzo molto dinamico anche allora. Aveva la passione sfrenata per la chitarra e cantava. Era veramente appassionato di musica. Io, allora, mi dilettavo al pianoforte e suonammo tante volte in collegio. Eravamo due monelli e non mancarono difficoltà di rapporti con l’istituzione del collegio a causa della nostra vivacità».

Ermes Venturi, collega di Vasco nell’orchestra I Falchi, ora rappresentante di commercio e musicista in complessi della zona assieme alla figlia che canta e al genero che suona. «Eccetto Orlando Sabattini e mio zio Noemi Venturi – dice – eravamo ragazzini e iniziavamo a correre dietro alle ragazzine, quindi i ritardi agli appuntamenti per andare a suonare erano frequenti. Vasco era bravo, solare, aveva sempre voglia di scherzare, contava e suonava la chitarra. Inaugurammo noi il locale La Madonnina di Castel d’Aiano e, per un lungo periodo, fummo l’orchestra esclusiva. Con Vasco ci siamo rivisti anche anni dopo, ho provato le sue moto».