Vasco Rossi e Ligabue, gli amici-nemici orgoglio dell'Emilia

Vasco e Liga, Liga e Vasco. Amici/nemici, amore/odio, rivalità/rispetto? Due volti di grandi rocker non made in Italy ma ‘made in Emilia Romagna’. Cresciuti tra scenari periferici di un bar Mario sperduto in pianura e colline modenesi. Vicini geograficamente, solo apparentementi lontani. Il gioco delle parti per due signori che quando salgono su un palco fanno fermare le macchine e i motori. Che occupano la pista di un aeroporto o fanno il record dei record occupando un’intera città. Si punzecchiano, battibeccano a distanza, si lanciano frecciatine che potrebbero lanciarsi quattro amici al bar tra una birra e una lumata alle pupe che passano. Veraci e voraci di vita e di musica.

Perché appartengono indiscutibilmente a questa terra che possiede nel dna una insopprimibile voglia di vivere. Che quando cade si rialza, sempre. Ne ha voglia, non si spaventa. Cadute ne hanno fatte, tutti e due. Nella vita come nella musica. E poi sono ripartiti riconquistando con la voglia di lottare il loro posto al sole, il posto in primissima fila. Qualcuno dice che il concerto dell’1 luglio sarà l’ultimo per Vasco. Ma abbiamo visto tanti gruppi rock iniziare il ‘farewell tour’ nel 1998 e sono ancora lì in giro che suonano. Liga alterna il palco alla scrittura e al cinema. Sembra più introspettivo e razionale, laddove l’altro appare più animalescamente istintivo. Amici o nemici? Oscar Wilde ha scritto: «Si è sempre cortesi con coloro di cui non ci importa niente». Appunto.