Giovedì 18 Aprile 2024

Venerdì 17? "Essere superstiziosi porta male"

Ecco perché questo giorno è tanto temuto. E a Torino, questa sera, gli scienzati sfidano la scaramanzia con un evento ad hoc

Un ferro di cavallo (Olycom)

Un ferro di cavallo (Olycom)

Venerdì 17 Aprile 2015 – La paura fa 17 e non 90, almeno di venerdì.  Amuleti schierati, zampe di coniglio nel taschino e scongiuri d'ordinanza: è il giorno nero della scaramanzia, festa globale della superstizione. Diceva Eduardo De Filippo: “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. Ma perché venerdì 17 porta sfortuna? Come mai tanta ostilità verso una coincidenza da calendario che non capita neanche così raramente? E che non è nemmeno la stessa in tutto il mondo. In Spagna, Grecia e Sudamerica lo spauracchio è martedì 13, dio salvi gli anglosassoni (americani compresi) da venerdì 13.

Nell'antica Grecia, ad esempio, il 17 era odiato dai seguaci di Pitagora perché stava nel mezzo fra 16 e 18, due numeri perfetti. Si legge nell'Antico Testamento che il giudizio universale ebbe inizio il 17esimo giorno del secondo mese. In realtà, pare che l'infausta nomea del Venerdì 17 sia frutto di un equivoco che risale addirittura al Medioevo. I romani sulle tombe scrivevano VIXI: ho vissuto e quindi sono morto. Dopo qualche secolo, in uno dei periodi più bui per l'analfabetismo dilagante, la parola fu confusa con XVII, il 17 in numeri romani.

La macabra coincidenza ne decretò l'imperitura associazione con la sfiga. Che la scienza combatte ormai da secoli, con risultati piuttosto scarsi, a dire il vero. A Torino, questa sera, il Cipe (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) organizza un evento anti-superstizione. Si intitola “Essere superstiziosi porta male”. Oltre ad assistere alla conferenza, i partecipanti potranno cimentarsi in un percorso a ostacoli pensato ad hoc per sfidare la scaramanzia. Passando sotto scale aperte e in mezzo a sale rovesciato, potranno conseguire il diploma di “Antisuperstizioso”.