Omicidio bambine a Verona, la borsa della mamma sull'argine dell'Adige: forse si è buttata

I sommozzatori stanno cercando il corpo della donna nel fiume. La borsa è stata geolocalizzata attraverso il cellulare della donna, la 34enne cingalese sospettata di aver ucciso le figlie di 11 e 3 anni.

La comunità educativa "Mamma Bambino"

La comunità educativa "Mamma Bambino"

Verona, 27 ottobre 2021 - È stata trovata sull'argine dell'Adige, a poca distanza dal luogo della tragedia, la borsa della donna cingalese di 34 anni ricercata perché sospettata di avere ucciso le due figlie di 11 e 3 anni, trovare morte all'interno della Casa di accoglienza comunale di Verona. Lo si apprende fonti investigative. All'interno della borsa è stato rinvenuto il telefono cellulare della donna, che fin da ieri risultava attivo e che è stato localizzato e cercato anche con l'utilizzo di un drone. La scoperta avvenuta sulla riva del fiume, nel quartiere di porto San Pancrazio, avvalora l'ipotesi che la donna dopo avere ucciso le due figlie possa avere compiuto un gesto estremo, gettandosi nel fiume. Nella zona continuano le ricerche con i sommozzatori dei Vigili del fuoco, i cani molecolari e il sorvolo dell'area. Verona, trovata morta nell'Adige la mamma che ha ucciso le figlie soffocandole nel sonno

È il giorno dell’autopsia per le piccole Sabadi e Sandani, le due sorelline di 3 e 11 anni uccise della mamma in fuga ieri, martedì 26 ottobre 2021. La donna sembra essere scomparsa nel nulla. Lungo il fiume Adige a Verona, si stanno utilizzando anche i droni per le ricerche di Sachithra Ninansala Fernando Dewendra Mahawaduge (questo il nome della donna), sospettata di aver ucciso nella casa accoglienza le sue due figlie. Nelle acque del fiume si stanno immergendo i sommozzatori dei vigili del fuoco, per la prima volta oggi, dopo che ieri le perlustrazioni avevano riguardato soltanto la superficie e l'asta del corso d'acqua.

L'appello sui social del padre delle bambine

È ancora in corso l'autopsia sulle piccole figlie della donna, disposta dalla sostituto procuratore di Verona, Maria Federica Ormanni. A differenza di quanto era trapelato ieri, non vi sono elementi su una presunta tossicodipendenza dell'ex marito della donna. Alla magistratura non risultano inoltre atti violenti da parte dell'uomo, che ieri ha lanciato sui social un appello per il ritrovamento della donna, con il numero di telefono della Questura per eventuali segnalazioni.

Trovate senza vita nei loro lettini

Le due bambine sono state trovate nei loro letti, molto probabilmente soffocate dalla madre che poi sarebbe fuggita dalla finestra. Il magistrato ha disposto l'autopsia per capire le cause esatte della morte delle bambine. La Casa famiglia Mamma e Bambino è gestita dai Servizi sociali del Comune di Verona e la donna, cingalese di 34 anni, assieme alle due figlie era ospitata da gennaio scorso come disposto da un provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia.

Il cellulare della donna acceso

Sono riprese le ricerche di Sachithra Ninansala Fernando Dewendra Mahawaduge, la donna cingalese 34enne scomparsa e sospettata di aver ucciso nella casa accoglienza a Verona le sue figlie di 3 e 11 anni. Le due bambine sono state trovate nei loro letti, molto probabilmente soffocate dalla madre che poi sarebbe fuggita dalla finestra. Sarà l'autopsia, disposta dal magistrato a stabilire con precisione le cause della morte. Da fonti investigative si è appreso che il cellulare della donna risulta attivo, quindi le ricerche si stanno concentrando sulle ultime chiamate effettuate e sulla geolocalizzazione. Nel frattempo sono in arrivo dalla Lombardia altre Unità cinofile. Alle ricerche prendono parte i Vigili del fuoco con i sommozzatori, la Polizia, volontari della Protezione civile che già da ieri avevano cominciato a scandagliare l'Adige che scorre nelle vicinanze della casa dove si è consumato il delitto. La comunità cingalese e anche l'ex marito hanno lanciato un appello sui social pubblicando la foto della donna con il numero di telefono della Questura di Verona per lasciare eventuali segnalazioni. La Casa famiglia “Mamma e Bambino” è gestita dai Servizi sociali del Comune di Verona e la donna assieme alle due figlie era ospitata da gennaio di quest'anno in seguito a un provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia. 

Notizia in aggiornamento