Thailandia, per due pastiglie di Xanax un turista italiano finisce in carcere

E' successo a un turista di Chioggia che non sapeva che nel Paese il medicinale era vietato. Dopo un po' di prigione, e un processo farsa, grazie alle bustarelle è riuscito a tornare in Italia

Thailandia

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Roma, 10 febbraio 2016 - Mai andare in vacanza senza sapere cosa è vietato nel posto dove si approda, se no il soggiorno si tramuta in un incubo. Ed è quello che è successo a un cittadino italiano di Chioggia arrivato in Thailandia per una vacanza con la famiglia. Due pastiglie di Xanax, utilizzate dal 50enne per dormire durante il lungo viaggio in aereo, sono diventate un biglietto per il carcere. 

L'uomo, con la compagna e amici, ha avuto un piccolo battibecco con il proprietario dell'albergo dove alloggiava, e voleva cambiare, ma è arrivata anche la polizia e nei controlli sono spuntate dal passaporto le due pastiglie, assolutamente legali in Italia, ma non in Thailandia.

Così l'uomo è stato tradotto in carcere, inutili le spiegazioni. Dopo tre giorni allucinanti dietro le sbarre, il turista veneto ha pagato 2mila euro di cauzione e ha atteso per due settimane il processo. In Thailandia lo Xanax  è vietato perché strumento delle prostitute, in grosse dosi, per rapinare i clienti storditi. 

Ma al processo, come ci raccionta il Gazzettino di Venezia-Mestre, le cose non sono andate meglio: è stato incarcerato in mezzo a criminali comuni. Il gioco si faceva duro e il rischio era di passare 5 anni con le catene ai piedi, come usa per qualche criminale dal quelle parti.

Fortunatamente, ma è sempre un sistema per spillare soldi agli ignari turisti, un secondino lo ha rincuorato: se pagava alcune 'bustarelle' e una multa ufficiale di 250 euro sarebbe uscito. E così è stato, il tempo di riprendere i bagagli ed era già su un volo diretto in Italia.