Premio Videoinsight 2018, 'La sacra famiglia' in mostra a Bologna

La fondazione fondata e presieduta da Rebecca Russo ha scelto l'opera di Cosimo Terlizzi per la sua forza: ribalta le regole della censura. In mostra nella chiesa di San Mattia

L'opera 'La sacra famiglia' di Cosimo Terlizzi, Premio Videoinsight 2018

L'opera 'La sacra famiglia' di Cosimo Terlizzi, Premio Videoinsight 2018

Bologna, 11 febbraio 2018 - La Fondazione Videoinsight, fondata e presieduta da Rebecca Russo, collezionista d’arte contemporanea, ideatrice del Metodo Videoinsight, ha assegnato il Premio Insight 2018, ormai giunto alla sua settima edizione, all’artista Cosimo Terlizzi, rappresentato da Traffic Gallery di Bergamo, per l’Opera ‘La sacra famiglia’.

Il lavoro è attualmente in mostra nella Chiesa di San Mattia, via Sant’Isaia 14 Bologna, nell’ambito dell’esibizione intitolata ‘Kahuna’, curata da Leonardo Regano. L’opera è acquisita per la prestigiosa collezione Videoinsight di Rebecca Russo, una raccolta di opere d’arte contemporanea dotate di alto impatto psicologico. A Cosimo Terlizzi viene offerto un solo show al centro Videoinsight.

Videoinsight significa presa di coscienza profonda ed evolutiva, che coinvolge mente e affettività, ottenuta attraverso la visione di selezionate opere d’arte contemporanea. La fotografia vincitrice rappresenta il ritratto di una famiglia universale, un presepe interiore: un padre e una madre con il volto coperto e un bambino nudo, incoronato, con il volto scoperto.

L’artista, ribaltando le regole della censura, in un diario intimo libera lo sguardo, promuovendo consapevolezza e profondità, mettendo in luce l’innocenza del bimbo, che è l’unico senza peccati. L’immagine, centrata su identità e corpo, evoca la purezza e la speranza in una nuova umanità. Il bambino illuminato può essere visto e vedere chiaramente; diventa fonte di ispirazione, redenzione, intuizione, luce interiore, insight appunto. La censura sugli adulti, anziché sull’infante, denuncia la corruzione, il condizionamento, la crisi, la maschera, il disagio e la degenerazione della società attuale. L’intreccio delle mani e delle braccia nelle figure genitoriali, dei piedi e delle mani nel bambino, creano un circuito virtuoso, una spirale sacra, un simbolo spirituale che attira e nutre aprendo la porta alla riflessione profonda e al significato invisibile che vive nell’opera.

La riflessione di Terlizzi in Sacra Famiglia è una denuncia dell’inadeguatezza genitoriale. Rovesciando l’intento delle immagini dei media che ipocritamente sfumano i volti dei bambini, poiché minorenni, in tante foto di maltrattamenti, l’artista sfuma quello dei genitori a modo di censura e condanna per i loro misfatti commessi ai danni della prole. Il titolo riverbera nella composizione classica, al contempo modello religioso e stereotipo borghese di famiglia, così come la corona indossata dal bimbo, divenendo parodia del divino, sancisce la purezza di uno sguardo innocente,  ncorruttibile.

Cosimo Terlizzi nasce nel 1973 a Bitonto, nel Sud Italia in provincia di Bari. Il suo fare artistico si manifesta con l'utilizzo di diversi media come la fotografia, la performance, il video e il film. I suoi soggetti spesso umani partono dal singolo per giungere al sociale nel tentativo di trasformare momenti intimi in icone di importanza universale. In questa direzione si può iscrivere il suo personale uso del ritratto come strumento d’indagine esistenzialistica della nostra epoca, attraverso il quale Terlizzi si fa affascinare dal contrasto corpo umano – oggetti, binomio, che nel suo confronto con la natura, ci svela un mondo che l'umanità tende a trasformare a propria immagine e somiglianza. Nel 2015 ha presentato a Torino in anteprima il suo film documentario “Aurora, un percorso di creazione” presso le Fonderie Limone, successivamente proiettato anche a Parigi presso il Theatre de la Cité Internationale (2015) e presso il Centre Pompidou (2017), e a Venezia per la Biennale Danza della Biennale di Venezia (2017). Terlizzi è attualmente impegnato con il lancio del suo primo lungometraggio intitolato ‘Dei’, prodotto da Buena Onda (Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Viola Prestieri). 

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