{{IMG_SX}}Ancona, 27 novembre 2007 - Quando disegna — racconta — ha negli occhi gli spazi sconfinati della campagna marchigiana che da Loreto scende fino al mare in un rincorrersi di saliscendi ammantati di colori. Non ne potrebbe fare a meno Iginio Straffi, anima e matita del fenomeno Winx. Per sua stessa ammissione "un artista deve mettersi nella condizione migliore per lavorare e dare il meglio di sé". E così, adesso che il suo primo film dedicato alla saga delle fatine buone e belle 'Winx Club – il segreto del regno perduto', dopo lo strepitoso successo televisivo, entrerà nelle sale cinematografiche italiane, da venerdì prossimo, con una distribuzione di 600 pellicole, il fondatore nonché amministratore delegato della Rainbow Spa di Loreto ripensa a quella terra dove ha creato il fenomeno e che ancora oggi sa dargli quella serenità e quella tranquillità che sono poi linfa vitale per il suo talento.


Dopo la proiezione in anteprima del film per la stampa, ieri nella sala del cinema di Villa Borghese a Roma, Straffi cerca di stemperare ma senza mascherarla, quell’ansia che sta accompagnando lui e il suo staff al debutto cinematografico. Il film 'Winx Club – il segreto del regno perduto' è una produzione Rainbow in collaborazione con Rai Fiction ed è distribuito da 01Distribution. L’investimento di Rai Fiction è di 2,5 milioni. "Un’eccezione alla regola" rimarca Annita Romanelli, responsabile della rete, per chiarire l’importanza dell’operazione che però alla Rai garantirà anche diritti televisivi per 10 anni. Ammonta invece a 22 milioni il budget di spesa per il progetto fissato dall’azienda loretana.


"E’ stata una corsa contro il tempo partita due anni fa — spiega Straffi — per arrivare nelle sale prima di Natale". La base creativa resta sempre negli studi di Loreto dove le Winx sono nate come cartone animato televisivo e bidimensionale ma nel 2006, per far compiere il grande salto al progetto, Straffi ha deciso di allestire dal niente uno studio di realizzazione di animazione al computer 3D a Roma, in via della Bufalotta: la Rainbow Cgi le cui redini sono state affidate a Francesco Mastrofini, oggi line producer del film. Qui hanno lavorato circa 400 professionisti (di cui almeno 10 marchigiani) tra animatori, coloritori, programmatori e personale tecnico e artistico. Altri 140 artisti hanno partecipato alla lavorazione dalla sede di Loreto, 25 dal Brain Zoo Studios (California) e 100 dal Gdc International Limited di Honk Kong. "Dopo aver formato la squadra in Italia — sottolinea Mastrofini — abbiam cercato di recuperare talenti dall’estero per portare esperienza".


Cgi sta per Computer generated imagery e rappresenta non solo futuro del cartone animato ma del cinema in generale. Il ciclone Winx si è già affermato in quasi la totalità dell’Europa e in gran parte dell’Asia. Dopo l’uscita del film i nuovi obiettivi saranno Gran Bretagna e Stati Uniti. I "fuoriclasse", "gli uomini in fuga" si chiamano Pixar, Fox e Dreamwords. Ma il film della Rainbow esce dai format degli ultimi cartoni, quelli con protagonisti animali o robot che parlano e hanno la battuta sempre pronta per far ridere lo spettatore non correndo il rischio di annoiarlo se la trama è banale o leggera. "Abbiamo inaugurato un genere nuovo — evidenzia Straffi — che definirei ‘fantasy action romance’. Adatto anche a chi accompagna i bimbi al cinema, alle mamme e ai papà".


Il film narra la storia di Bloom, la fata della fiamma del drago che, accompagnata come sempre dalle sue amiche del Winx Club, Flora, Stella, Aisha, Musa e Tecna, dovrà affrontare abissi e tenebre e combattere il male assoluto per riportare in vita i suoi genitori e svelare il mistero legato alle sue origini. Ma la pellicola è soprattutto un’esplosione di colori che fanno risaltare la bellezza e la finezza tutta femminile delle fatine. Il messaggio? In ogni bambino c’è qualcosa di magico e di speciale che lo rende irripetibile, e che gli dà la forza di cercare e di costruire la sua identità, la sua vera personalità, affrontando ogni tipo di avversità. E la magia delle Winx è la metafora di tutto.