Ancona calcio, l'iscrizione ai dilettanti è ormai una chimera

Prevista un'assemblea dei soci per fare il punto della situazione

Sergio Schiavoni (foto Binci)

Sergio Schiavoni (foto Binci)

Ancona, 15 giugno 2017 - Ogni giorno che passa equivale a una tappa in meno del bus Ancona verso il suo capolinea. Adesso c’è anche la tagliola della Procura Federale a incombere sulle sorti biancorosse dell’eventuale prossimo campionato. Come ampiamente anticipato ad aprile, il mancato pagamento degli stipendi e dei contributi ai tesserati di gennaio e febbraio è costato il deferimento nei confronti del club dorico e dell’amministratore delegato David Miani. La segnalazione della Covisoc comporterà il -2 alla classifica dell’Ancona nella stagione prossima.

Ma oltre il sotto zero da dove partire, l’iscrizione alla serie D del sodalizio è una vera e propria chimera. Domani si dovrebbe svolgere, salvo cambiamenti di programma o annullamenti ufficiali, l’assemblea dei soci. All’ordine del giorno è iscritta l’analisi della situazione. Argomento che può voler dire tutto e niente. Intanto servirà la presenza, anche a mezzo delega, di chi detiene le quote, quindi di Ranieri, Leone e Mastropietro. Tutti e tre morosi per mancato versamento per intero del capitale. La partecipazione di Sosteniamolancona è scontata, anche perché potrebbe essere l’occasione vera per ottenere la fotografia contabile dell’Ancona, aggiornata quanto più possibile, magari proprio al 31 maggio come richiesto dal tavolo di lavoro di lunedì scorso all’Hotel Touring di Falconara. Quantificazione dei debiti, degli eventuali ricavi, insomma capire se il club, quello in cui si riconoscono gli ultras e una porzione ampia di tifoseria, è ancora salvabile.

L’impressione è che il destino sia segnato. Non tanto per colpa dell’imprenditoria locale, alla quale in altri momenti storici può essere contestato il disinteresse, quanto piuttosto per la disastrosa gestione degli ultimi due anni: da Sosteniamo e Fondazione fino a Di Nicola e compagnia. Intanto sono stati notificati dal Tribunale tre decreti ingiuntivi nei confronti del club, di cui uno è stato presentato dall’ex massaggiatore Palumbo, un altro da un ex collaboratore. Come ne potrebbe venire a capo Miani? Ma c’è anche un’altra domanda: chi potrebbe lanciare una ciambella all’Ancona per stare a galla? Nel pomeriggio di ieri ci sarebbe stato un contatto tra Sergio Schiavoni e Massimo Balducci della Soleko tanto per tenere il punto sull’ipotesi di intervento dell’azienda romana come capofila di una sponsorizzazione allargata e di stampo anconetano.

Sotto traccia non viene abbandonato neanche il piano alternativo per ricostruire il calcio cittadino, cioè costituendo una società nuova, pulita, che chiederebbe l’affiliazione alla FIGC Marche, presumibilmente al campionato di Eccellenza. Sempre Schiavoni a tirare le fila con l’adesione di almeno altri quattro imprenditori a lui riconducibili. Il problema sarebbe di natura ambientale, letto il comunicato della Nord. Chissà che la posizione degli Ultras non scoraggi definitivamente ad attuare un progetto salva-pallone.