Jesi, il regista Pupi Avati sarà protagonista domani al Pergolesi

Il grande regista sarà ospite della rassegna 'Essere spettatore' e presenterà il suo ultimo romanzo: “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante”

Il regista  e scrittore Pupi Avati

Il regista e scrittore Pupi Avati

Jesi (Ancona), 25 maggio 2022 - Il regista Pupi Avati domani sarà ospite del prossimo appuntamento di “Essere Spettatore” ideato dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Appuntamento alle 18 (ingresso libero con prenotazione obbligatoria) al Teatro Pergolesi di Jesi per l’incontro con l‘autore curato da Pierfrancesco Giannangeli. Un’occasione per incontrare il regista, sceneggiatore e produttore Pupi Avati, uno dei maestri riconosciuti del cinema italiano. Il cineasta bolognese con i suoi lavori ha attraversato 60 anni di storia cinematografica italiana. Ha firmato oltre 40 film, spaziando tra i generi e con grande autonomia artistica, tra essi “La casa dalle finestre che ridono” (1976), “Aiutami a sognare” (1981), “Una gita scolastica” (1983), “Regalo di Natale” (1986), “Magnificat” (1993), “Il cuore altrove” (2003), “Il papà di Giovanna” (2008), “Una sconfinata giovinezza” (2010), “Lei mi parla ancora” (2021), fino a “Dante” che uscirà nel 2022. Come scrittore ha pubblicato l’autobiografia bestseller “La grande invenzione” (Rizzoli 2013) e diversi romanzi, il più recente dei quali è “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante” (Solferino, 2021) che verrà appunto presentato dall’autore nell’incontro di domani al Pergolesi di Jesi. “L’alta fantasia. Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante” è un romanzo picaresco e avventuroso, il viaggio di uno scrittore sulle tracce del Poeta. Nel suo nuovo libro, Pupi Avati ci consegna l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia. Da questa avventura letteraria, Avati ha preso spunto per il suo nuovo film “Dante”, di prossima uscita, e per il quale il Laboratorio di Scenografia della Fondazione Pergolesi Spontini ha costruito gli elementi scenici. La trama prende avvio a Ravenna nel 1321: esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro. Nel convento delle clarisse di Santo Stefano degli Ulivi, l’albero di mele selvatiche che le suore chiamano «l’albero del Paradiso» smette misteriosamente di dare frutti. Trent’anni dopo Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico singolare: andare in quel convento, dove risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre. Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli, non ultima l’accoglienza non sempre entusiastica ricevuta dai conventi dove l’opera del Sommo è ancora vietata, in odore di eresia. E per Boccaccio sarà l’occasione di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza. Prenotazione obbligatoria (posti limitati): marketing2@fpsjesi.com.