"Leonardo, il nostro dono a Fabriano"

Il direttore dell’Ermitage: "Eventi unici in piccoli borghi". Tela super protetta

 La Madonna Benois

La Madonna Benois

Fabriano (Ancona), 11 maggo 2019 - In città arriverà a fine mese, accompagnata da misure di sicurezza straordinarie, visto il suo inestimabile valore, e resterà a Fabriano esposta alla Pinacoteca Molajoli dal primo al 30 giugno in occasione delle celebrazioni per il meeting Unesco. La Madonna Benois, capolavoro giovanile di Leonardo Da Vinci, tornerà in Italia dopo 35 anni dall’unica mostra nel Belpaese, lasciando temporaneamente la sua sede abituale del museo Ermitage di San Pietroburgo in occasione dell’anniversario dei 500 anni dalla morte del genio toscano.

«Siamo onorati e molto felici», ha dichiarato in occasione del vernissage di ieri pomeriggio al Castello Sforzesco di Milano, Francesca Merloni, ambasciatrice Unesco e coordinatrice dell’organizzazione dell’evento fabrianese. «È un grande privilegio esporre un simile capolavoro. Le città creative si inchinano al genio di Leonardo, al suo messaggio di bellezza, che edifica e riscatta, all’apertura al mistero che un’opera così preziosa reca in sé».

Da San Pietroburgo, il direttore del museo russo Michail Piotrovsky spiega che «abbiamo scelto di portare il dipinto a Fabriano, perché in Italia non esistono città che non meritano grandi opere, costellata com’è di borghi dove di conservano tesori d’arte unici. Inoltre quest’anno proprio piccoli centri come Matera e Fabriano sono stati scelti dall’Unione Europea o dall’Unesco per ospitare eventi culturali internazionali. Questa però è anche la grande differenza dell’Ermitage rispetto ad altri musei che chiedono per le celebrazioni di ospitare dei Leonardo. Noi scegliamo di donare, dando la possibilità ai diversi Paesi, ma soprattutto all’Italia con cui abbiamo forti legami, di rivedere in patria i lavori dei massimi artisti mondiali».

La Madonna Benois (dipinto a olio su tavola, trasportato poi su tela con dimensioni in centimetri di 48 per 31) dopo Fabriano andrà a Perugia, per poi fare ritorno in Russia. Realizzato probabilmente tra il 1478 e il 1480, il dipinto, secondo il curatore dell’esposizione Carlo Bertelli, «non rappresenta un’immagina statica e devozionale, bensì è stato solo fermato un momento: non una scena di genere, ma Leonardo ha immesso nella quotidianità significati profondi come quello cui rimanda la piantina che Maria fa roteare tra le dita, incuriosendo il figlio».

a. d. m.