Stagione lirica Teatro Pergolesi di Jesi, apre una Madama Butterfly made in Marche

Il regista Mazzoni: "In scena un mondo di origami di carta su cui proietteremo le suggestioni di un Giappone antico"

Scena di carta

Scena di carta

Jesi (Ancona), 16 ottobre 2019 – Sul il sipario della 52esima stagione lirica del Pergolesi, venerdì (ore 20,30) con una Madama Butterfly ‘made in Marche’. L’allestimento della Romanian National Opera di Cluj-Napoca è stato realizzato nei laboratori dalla Fondazione Pergolesi Spontini e ha debuttato un anno e mezzo fa nel paese Est europeo. Si tratta di una coproduzione con il Teatro Comunale di Treviso e il Comunale di Ferrara Le scene sono di Benito Leonori. A dirigere l’opera è David Crescenzi, sul podio della Form Orchestra Filarmonica Marchigiana. Canta il Coro lirico marchigiano “V. Bellini” diretto dal maestro Davide Dellisanti.

La presentazione con il cast “La Butterfly, così come Romeo e Giulietta – rimarca Matteo Mazzoni, regista dell’opera pucciniana non parla di una storia d’amore. Entrambi raccontano la negazione dell’amore: sono tragedie dove l’amore è compiuto a metà. Per questo la scena sarà di carta ed origami. Tutti i volti saranno ricoperti di maschere del teatro Noh, e solo i due protagonisti Cio cio San e Pinkerton, unici portatori di amore, saranno a volto scoperto”. L’opera verrà replicata domenica alle 16.

Proiezioni e suggestioni

“In scena – spiega ancora il regista jesino Mazzoni - non vedrete un presepio, uno scenario realistico ma uno spettacolo visionario, moderno. Un mondo di origami di carta su cui proietteremo le suggestioni di un Giappone antico. Il matrimonio del primo atto è finto per tutti i presenti ranne che per Butterfly stessa, ingannata dalle menzogne di Pinkerton. La stessa Butterfly si presenta con la maschera durante il matrimonio poi la toglie e si mostra al soldato Pinkerton che un po’ in fondo si è innamorato della geisha 15enne che lo vede come un eroe. Tutto è falso. Di vero c’è solo la testardaggine di questa ragazza, una donna d’onore, d’altri tempi. E’ un’opera sull’attesa non sull’amore perché Cio cio San è convinta che Pinkerton tornerà. Lei è autentica: una donna onorevole, pensa che tutto il mondo come lei sia onorevole”.

“Eseguiremo la partitura del 1904 senza tagli – spiega il maestro David Crescenzi, marchigiano sul podio dell’orchestra Filarmonica marchigiana – compreso quello del primo atto in cui in scena entrano tutti i parenti che si apprestano al matrimonio. Una parte molto articolata e rischiosa. Si tratta forse di una delle opere più difficili da dirigere con una tensione che non si allenta mai dall’inizio alla fine. Un’opera intimista con un’orchestrazione ampia e uno scambio continuo tra orchestra e cantanti. Il coro muto del secondo atto è capace di farmi commuovere”. I cantanti sono giovani e giovanissimi del progetto Sipario, in molti casi al loro debutto. Il soprano Silvia Pantani è Cio-Cio-San, il tenore Francesco Fortes il tenente della Marina americana Pinkerton. Poco prima dello spettacolo, venerdì alle 19 e domenica alle 15, il direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini sarà nelle sale pergolesiane per spiegare ‘La trama prima dell’opera’ (un incontro a ingresso libero che replicherà anche domenica alle 15). “L’inganno e la fragilità dei convincimenti che dominano l’opera pucciniana fanno sì che la scena sia di carta – spiega lo scenografo Benito Leonori -. Abbiamo lavorato giorno dopo giorno a stretto contatto con il regista Matteo Mazzoni (jesino, ndr) con cui ci conosciamo da una vita a questa scenografia fatta di origami la quale è stata costruita interamente nei laboratori che la Fondazione ha in città”.

“Questa produzione - ha rimarcato Mazzoni – ed ha affrontato un lungo viaggio per tornare qui”. Canta il coro lirico marchigiano Bellini, diretto da Davide Dellisanti. Si replica domenica (ore 16). Per info e biglietti: 0731 206888.