Dopo 188 anni di assenza, torna a Jesi l’opera “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini

Al Pergolesi su il sipario giovedì per l'anteprima giovani, venerdì la prima. La regia è di Stefano Trespidi, suona la Form Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Una scena dell'opera “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini

Una scena dell'opera “I Capuleti e i Montecchi” di Bellini

Jesi (Ancona), 29 ottobre 2022 - Dopo 188 anni di assenza, torna a Jesi l’opera “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, un grande capolavoro e insieme una novità per il Teatro Pergolesi che nella sua storia lo ha accolto solo una volta, nell’agosto del 1834. La tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani andrà in scena venerdì prossimo (ore 20.30) e la domenica successiva (ore 16) con anteprima giovani giovedì alle 16, riservata ai partecipanti del progetto educativo “Musicadentro”. Lo spettacolo è all’interno della 55esima stagione lirica di tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, curata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, secondo titolo di un cartellone che ha inaugurato con “Trovatore” e con la prima mondiale di “Delitto all’isola delle capre” di Marco Taralli su libretto di Emilio Jona dal dramma omonimo di Ugo Betti (25 e 27 novembre con anteprima giovani il 23 novembre), e con la “Tosca” di Giacomo Puccini (16 e 18 dicembre, anteprima il 15 dicembre). “I Capuleti e i Montecchi” andrà in scena in una nuova produzione e nuovo allestimento, frutto della collaborazione tra Fondazione Pergolesi Spontini, teatro sociale di Rovigo, comunale “Mario Del Monaco” di Treviso e Comunale “G. Verdi” di Padova. La direzione è affidata a Tiziano Severini, la regia è di Stefano Trespidi, scene e costumi di Filippo Tonon, light designer è Bruno Ciulli. Suona la Form Orchestra Filarmonica Marchigiana, il coro è Iris Ensemble, maestro del coro è Marina Malavasi. Nella compagnia di canto, il soprano Francesca Pia Vitale nel ruolo di Giulietta, e il tenore Davide Tuscano in quello di Tebaldo sono i due vincitori del XLX concorso internazionale per cantanti “Toti Dal Monte”, ad interpretare Romeo è il mezzosoprano Paola Gardina, il basso-baritono William Corrò canta Lorenzo, il basso Abramo Rosalen è Capellio. L’opera è uno dei vertici dell’arte di Vincenzo Bellini. Fu rappresentata in prima assoluta al Teatro La Fenice di Venezia, l’11 marzo 1830, riscuotendo un autentico trionfo; venne scritta a partire dalla storia di Romeo e Giulietta, ma tratta non dalla tragedia scespiriana bensì dalla tradizione letteraria italiana. La sua storia è strettamente legata alla figura del marchigiano Alessandro Lanari, originario di San Marcello (An), figura di primissimo piano della scena italiana della prima metà dell’‘800, e impresario di numerosi teatri grandi e piccoli della penisola. Fu appunto l’Impresa Lanari a incaricare Bellini di scrivere l’opera, in circostanze eccezionali. Negli ultimi giorni del 1829, infatti, Bellini si trovava a Venezia per curare l’allestimento di un’opera in scena alla Fenice. Trovandosi, però, il Teatro veneziano in emergenza per via di un’imprevista inadempienza da parte di un altro compositore, la presidenza del teatro, l’impresario Lanari e l’intera città si diedero a pregare Bellini perché scrivesse lui un’opera al posto del collega. Fu così che in un mese e mezzo Bellini compose “I Capuleti e i Montecchi” sul libretto di Felice Romani, che si prestava già perfettamente alla compagnia di canto scritturata dalla Fenice per quella stagione. Biglietti da 15 euro (loggione) a 70 (platea e palchi centrali). Info: www.fondazionepergolesispontini.com