Montecarotto, al via il festival barocco con le Quattro stagioni di Vivaldi

A interpretarla, il 15 e 16 dicembre, la celebrata Orchestra Barocca delle Marche, con Primo Violino e Concertatore la stella internazionale Federico Guglielmo

Federico Guglielmo

Federico Guglielmo

Jesi (Ancona), 4 dicembre 2022 - Eventi esclusivi al Festival Barocco delle Marche al via il 15 dicembre. Nella bomboniera storica del Teatro di Montecarotto la sera del 15 dicembre (ore 21) e nella cornice di meraviglia settecentesca di Palazzo Pianetti a Jesi il 16 dicembre (ore 18), è di scena la magia musicale di Venezia attraverso la collezione di concerti per violino e orchestra più famosa di Antonio Vivaldi: “Le Quattro stagioni”. A interpretarla la celebrata Orchestra Barocca delle Marche, con Primo Violino e Concertatore la stella internazionale Federico Guglielmo, che non è solo un virtuoso assoluto del violino barocco, ma anche uno dei maggiori specialisti mondiali della musica del “Prete rosso”. La produzione è di Fondazione “Alessandro Lanari”, nel cartellone del Festival Barocco delle Marche che essa organizza con la collaborazione e il sostegno di vari partner istituzionali pubblici e privati. Oltre all’appuntamento con Vivaldi, il Cartellone prevede anche un raro e raffinato concerto “In Natività di N.S. Gesù”, a Jesi (Palazzo Pianetti) il 22 dicembre e a Loreto il 23, con musiche di Corelli, Händel, Torelli e Vivaldi espressamente dedicate alla notte di Natale: l’Orchestra Barocca delle Marche vi è guidata come Primo Violino e Concertatore da un altro grande artista internazionale, Luca Giardini. Le quattro stagioni è il titolo collettivo con cui sono noti i primi quattro concerti per violino solista e orchestra di Antonio Vivaldi (1678-1741), composti nei primi anni Venti del ‘700, parte della raccolta ”Il cimento dell’armonia e dell’inventione” op. 8 che conta dodici concerti. Sono composizioni a chiaro carattere descrittivo, esempio originario di “musica a programma”, ognuno dei quali riferito a una delle stagioni: la Primavera, l'Estate, l'Autunno e l'Inverno. Ciascuno presenta tre movimenti, con il primo e il terzo in tempo veloce di Allegro o Presto e quello centrale in tempo lento di Adagio o Largo, secondo schema ricorrente nella maggior parte dei concerti di Vivaldi. La primavera descrive il canto degli uccelli (allegro), il riposo del pastore con il suo cane (largo) e la danza finale (allegro). L'estate riflette la carica esplosiva della stagione, compresa la descrizione di una tempesta che si avvicina nella calura estiva (allegro non molto - allegro), con il pastore che si spaventa per l'improvviso temporale (adagio) e la forza sprigionata dalla tempesta in azione (presto). L'autunno racconta una panoramica della vendemmia (allegro), con l'ebbrezza da vino in un clima trasognato e sereno (adagio molto) e ritmi martellanti che richiamano la caccia (allegro). L'inverno pennella sapientemente l'azione inarrestabile del vento gelido (allegro non molto), la pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (largo) e la serena accettazione da parte dell’uomo del rigido clima invernale, come forse dell’esistenza stessa (allegro). Federico Guglielmo, diplomato a 18 anni al Conservatorio di Venezia con Giuliano Carmignola, si perfeziona in violino con S. Accardo, V. Spivakov e I. Stern, mentre di C. Hogwood segue la passione per il repertorio antico. A 22 vince diviene il più giovane docente titolare in un Conservatorio italiano: dopo aver insegnato in diversi, oggi è titolare a Rovigo della cattedra di Violino barocco e di Musica d'insieme per strumenti ad arco. Animatore di programmi dedicati al virtuosismo violinistico italiano di Corelli, Vivaldi, Tartini, Geminiani, Veracini e Locatelli con il gruppo con strumenti d’epoca L’Arte dell’Arco da lui fondato nel 1994, apprezza molto anche le contaminazioni culturali dirigendo e suonando regolarmente con The Academy of Ancient Music, The Handel & Haydn Society di Boston e numerosi gruppi italiani ed europei. Ha tenuto oltre mille concerti nei maggiori teatri e festival del mondo e ha realizzato più di cento incisioni (Denon, Deutsche Harmonia Mundi/BMG Classics, Chandos, Dynamic, Stradivarius, Pavane, Tactus, Velut Luna, Asv Gaudeamus, RaiTrade), tra cui l’integrale dei 125 Concerti per violino di Tartini e il “Vivaldi Project” con tutte le opere a stampa del compositore veneziano. La critica internazionale gli riconosce “versatilità straordinaria” e “matura autorevolezza interpretativa”: il Boston Globe lo definisce “stella nel panorama della musica antica” e la rivista musicale francese Diapason, nell’attribuirgli il “Diapason d’or” per una registrazione di concerti vivaldiani, parla di “virtuosismo zampillante”.