Ancona, 8 febbraio 2012 - L’"SOS" dalle frazioni è arrivato lunedì notte e per oltre 20 ore Matteo Federici non ha lasciato il turno di lavoro. Dopo aver portato cibo e assistenza, raccolto le segnalazioni delle persone isolate a causa del ghiaccio e della neve, comunicato puntualmente con il Coc (centro operativo comunale della Protezione Civile) le situazioni di emergenza, ieri mattina alle 8 ha ricominciato daccapo i suoi giri. Siamo saliti con lui, a bordo della camionetta dei vigili del fuoco volontari (di cui è presidente) partita dalla centrale di Vallemiano per osservare la vicino il lavoro prezioso e necessario che queste persone stanno portando avanti per fronteggiare l’emergenza.

DURANTE il viaggio Matteo ci ha raccontato degli ultimi interventi, uno a Paterno sopra l’agriturist Poggio agli Ulivi e uno a Sappanico per un bambino malato.
In entrambi i casi sono dovuti entrare in azione intorno alle 21 i mezzi del soccorso alpino e speleologico delle Marche, equipaggiato con gli sci. La squadra, composta da due tecnici ed un medico è stata portata con un fuoristrada sulla strada del Vallone, ai piedi delle colline tra Montesicuro ed Offagna. Qui, caricati gli zaini con i viveri la squadra ha iniziato la salita della collina con gli sci, l’ unico modo possibile per muoversi sul manto nevoso in alcuni punti oltre il metro di altezza. Durante la salita, i soccorritori hanno avuto persino difficoltà a seguire la strada e si sono orientati con i pali della linea telefonica e i cartelli stradali.

Il giro di ieri con i vigili del fuoco è proseguito in compagnia di Matteo ad Offagna, dove è salito il collega Simone Belvederesi. Più critica la situazione a Candia, dove l’emergenza riguarda la contrada Calcinara. Una cinquantina di famiglie infatti sono isolate nelle case sparse dove la neve ha raggiunto i tre metri, complice anche una frana tra i cumuli ai bordi della strada provocata dal forte vento. Chi può, raggiunge il piccolo alimentari del paese a piedi (circa 3 chilometri) ma la situazione, soprattutto per gli anziani, sta diventando insostenibile.
«C’è anche una donna incinta che non riesce a uscire di casa – hanno raccontato alcune persone in piazza- le ruspe nella strada vicinale non sono passate, ci sentiamo isolati».

I MEZZI dell’esercito sono intervenuti solo ieri notte. Dai volontari è subito partita la segnalazione al Coc (centro operativo comunale) coordinato dalla protezione civile e poi di nuovo a bordo verso Brecce Bianche dove la situazione è risultata stabile. Un altro intervento è stato effettuato zona del Carmine per soccorrere un’anziana in dialisi. Intanto sono arrivati mezzi di soccorso da tutta Italia, ad esempio Trento, Bergamo, Bari. Nel corso del pomeriggio a Montesicuro è stato liberato l’accesso della casa di cura per anziani Zafiro che era rimasta isolata.

Neanche l’ambulanza era riuscita a entrare nel piazzale lunedì e i malati erano stati portati a spalla dai volontari. Grazie all’intervento delle squadre dell’esercito Montacuto è tornata raggiungibile sia dalla provinciale sia dalla direzione del carcere. Alla frazione di Varano adesso si può accedere sia dal Trave, sia da Passo Varano, sia da Ballarini. A Barcaglione i mezzi hanno lavorato tutta la notte mentre Candia è tornata raggiungibile dalla Baraccola, dalla statale, da Bolignano e da Via Appennini. Alla frazione Ghettarello invece si può accedere soltanto da Sappanico, dove è di nuovo transitabile la strada principale. Sia Paterno sia Gallignano sono adesso accessibili dagli automobilisti ma restano problemi di viabilità all’interno dei borghi.

«MA COME FARETE a raggiungerci? Avete gli sci elettrici vero?». E’ la domanda che si e’ sentita rivolgere per telefono una squadra del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico delle Marche che l’altra sera, munita di sci, è riuscita a portare viveri sufficienti per un due giorni ad una casa isolata dalla neve, ai piedi delle colline tra Montesicuro ed Offagna. Oltre al vento gelido i soccorritori hanno avuto difficoltà a seguire la strada, completamente occultata dalla neve: a tratti si sono orientati con i pali della linea telefonica oppure con i cartelli stradali che affioravano dalla coltre bianca. Dopo un chilometro circa la squadra ha raggiunto una casa, completamente isolata, ma non era quella della famiglia in difficoltà, che si trovava un chilometro più in là e che il Soccorso Alpino è riuscito a raggiungere dopo qualche telefonata.