Ancona, 18 febbraio 2013 - Le vie del marketing, si sa, possono essere infinite come quelle del Signore. Però stavolta l’impressione è che si sia andato ben oltre. Il capitano Francesco Schettino, l’uomo sotto processo per il naufragio della Costa Concordia che all’Isola del Giglio causò la morte di 32 persone, è stato invitato in pompa magna a Numana per il rilancio del turismo della Riviera del Conero. Bella trovata pubblicitaria, non c’è che dire.

Provocazione coi fiocchi, aggiungiamo. Perché l’effetto mediatico con un personaggio così discusso è assicurato: vuoi mettere un barboso studioso di strategie turistiche con l’uomo che, mentre la sua nave affonda, si dice sorpreso del rimprovero della Capitaneria che al telefono lo invita a tornare a bordo e cercare di salvare qualche decina di vite umane?


Noi però nella trappola del "che se ne parli bene, o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli", non ci caschiamo. E allora, dopo aver registrato l’ennesimo spot poco chic e molto choc, ci fermiamo un attimo a pensare a quelle 32 vittime la cui nave dei sogni è diventata una bara. La giustizia ci dirà se la colpa fu davvero del capitano Schettino, ma nel frattempo, per favore, del rilancio della Riviera del Conero facciamo parlare quel barboso studioso di strategie turistiche.

 

Andrea Brusa