Ancona, 26 giugno 2013 - GLI ANCONETANI quasi non si accorgono più di come è ridotta piazza Cavour. Per parlarne e cercare di aprire gli occhi a quanti la attraversano e a chi invece di lì ci passa solo saltuariamente, Emilio D’Alessio, ex amministratore del Comune di Ancona, ha creato ormai da qualche tempo una pagina Facebook per discuterne e per postare foto sulla metastasi che la sta invadendo. Scatti su scatti intervallati di qualche settimana che mettono in mostra i suoi lati peggiori. Panchine rotte, marciapiedi massacrati dai mezzi pubblici, un suolo pubblico senza storia adatto ad accogliere iniziative che per necessità non hanno esteticamente niente a che vedere con quello spazio.
 

APPUNTO, l’ultima ‘chicca’ è la mostra sugli animali più strani e affascinanti della terra che potevano essere visti fino a ieri. Camion, tendoni, roulotte, il necessario per rendere una parte della piazza più simile a un accampamento c’è tutto. Chi ha dato la concessione? Chi ha potuto permettere di utilizzare la storica piazza a questi scopi? La caccia al colpevole sul social network è aperta. «E’ evidente che riferendoci alla mostra degli animali la concessione non è stata data da questa Amministrazione che si è insediata da poco — specifica D’Alessio — ma a prescindere dal caso specifico è tempo di mettere mano alla riqualificazione della piazza per la quale erano stati stanziati dei soldi» che non sono stati poi utilizzati dalla giunta Gramillano in favore del progetto ‘da mare a mare’ rimasto anche lui inattuato. E nemmeno la riqualificazione della statua di Cavour è stata possibile. La Provincia stanziò la somma, ma il Comune non fece la sua parte. Ed ora anche Cavour è stato colpito dal tempo. «Sarebbero bastati piccoli interventi per rendere questa piazza più accogliente invece che sottoporla a un continuo degrado da sciatteria — specifica D’Alessio — e invece rottura dopo rottura la situazione è progressivamente peggiorata. E andrà sempre peggio perché lo stazionamento dei bus ha rovinato il manto stradale, i marciapiedi sono praticamente tutti rotti. Poi ci sono le panchine: in un caso è addirittura spaccata in due. Mi auguro fortemente che in futuro a questa parte importante di città sia dedicata attenzione. La voglia di essere capoluogo si fa capire anche attraverso questi segnali».
 

Maria Gloria Frattagli