"A 75 anni di notte al fianco dei miei figli: una vita di sacrifici"

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Edda Calderoni ha 75 anni, ma l’amore per i figli che 17 anni fa si sono buttati nell’impresa di gestire un motopesca la tengono sveglia di notte a osservare il prezzo del pesce battuto all’asta. Con gli occhi vispi cattura ogni dettaglio, saltando dal tabellone alle cassette sul rullo di vendita mentre segue i lavori dal gabbiotto delle aste. Per lei è una nottata speciale: "A parte un paio di occasioni, fugaci però, è la prima volta che torno a seguire l’asta dopo i due anni e oltre dallo scoppio della pandemia – confida la signora Edda con passione e dedizione commoventi – Sono qui per i miei figli, per i sacrifici che abbiamo fatto tutti insieme per acquistare una nuova barca perché quella di mio marito era vecchia, di legno e un motore alla fine. Abbiamo rilanciato la tradizione di famiglia, io figlia, sorella, moglie e ora madre di pescatori. Dopo che mio marito è morto la notte di Natale di 16 anni fa ho dedicato tutta me stessa ai figli, sia per la barca che per tutto il resto del lavoro che c’è da fare. Ci siamo buttati per dare loro un avvenire; oggi che siamo in queste condizioni, non vorrei che sia stato tutto inutile. Le future generazioni? Un figlio ha avuto due femmine, l’altro due maschi che hanno preferito studiare e non ne vogliono sapere della pesca. La pesca all’epoca poteva essere un’alternativa per i figli che non andavano bene a scuola, un lavoro in casa c’era comunque, oggi non funziona più così. È la fine del passaggio generazionale". Edda Caleroni si muove con maestria e le sue parole sono verbo: "Inaugurare l’asta per primo non è il massimo, ma essere tra gli ultimi è anche peggio" scambiamo delle opinioni con lei e altre colleghe mentre le operazioni stanno entrando nel vivo. "Ricordo la fatica dei miei fratelli, in mare a 12 anni, quando tornavano a casa stremati dopo aver pescato pure il sabato e la domenica mattina e io li aspettavo dal balcone di casa. Si buttavano a letto per poi ripartire la notte successiva. Una volta c’era la miseria e la pesca era un modo per uscirne, ma con sacrifici incredibili, quelli vissuti anche da mio marito che non si è mai pentito di fare la vita del pescatore, ma che poi è morto. Abbiamo fatto tutti una vitaccia".