Tanto divertimento e risate assicurate ma non mancheranno anche momenti di riflessione. Domani alle 21.30 arriva in piazza del Santuario a Numana uno dei volti più noti del teatro comico, Gabriele Cirilli, con il suo spettacolo "Live", scritto assieme a Maria De Luca. L’attore, affiancato da alcuni allievi della "Factory", la sua scuola di recitazione, offrirà al pubblico la sua esperienza, cogliendo con ironia e intelligenza i tanti vizi e le poche virtù di una società che si aliena dietro ai cellulari perdendo il senso di quello che realmente ha senso. Lo show è a ingresso gratuito.
Cirilli, che spettacolo sarà?
"Lo spettacolo verte su temi attuali, anzi attualissimi, come la dipendenza dalla tecnologia e soprattutto dal cellulare. Siamo nell’era del 4.0, anzi, del 5.0. La tecnologia ci ha costretto a fare tante cose. Ad esempio le riunioni di condominio via web (non abbiamo più la possibilità di litigare di persona!), rispondere alle chiamate dei call center alle 7 di mattina che chiedono ‘vuoi laurearti?’".
Com’è tornare "Live"?
"Finalmente torno vivo dal vivo perché io vivo quando faccio teatro. ‘Live’ è uno spettacolo completo che si dipana attraverso vari argomenti e tanti cavalli di battaglia del mio repertorio classico. Colgo anche le sfaccettature di tanti personaggi che ho incontrato nel mio percorso artistico trentennale portandoli sul palco e facendoli vivere come altrettante controfigure che prendono corpo all’interno di monologhi e racconti. Ci sono i vicini di casa, l’ubriaco, i parenti, i semplici passanti. Non mancano le canzoni e alcuni tra i più famosi brani del ‘Tale e quale show’".
Che rapporto ha con i suoi della "Factory"?
"Per me è stata una fortuna avere un maestro come Gigi Proietti, indimenticabile. Sono stato solo fortunato e vorrei che ci fossero ragazzi fortunati come me, per questo aiuto i miei allievi, do loro una possibilità in un momento oltretutto delicato, in cui cambiano le modalità di fare gli artisti, in cui un influencer con un video fa migliaia di follower e un attore ci mette una vita per riempire un teatro. Non è affatto una critica ma è così".
Cosa significa essere artista oggi?
"Sono cambiate le modalità e anche i mezzi. Io ho fatto la gavetta e credo si veda sul palco". E’ mai stato a Numana?
"Sono stato sul Conero da turista, meraviglioso, e da giovane attore, nel 1991 se non erro, proprio con Proietti al teatro Le Cave di Sirolo quando la direttrice artistica era Valeria Moriconi. Tornare dove mi ha portato il mio maestro con i miei ragazzi, da maestro, è una sensazione indescrivibile".
Silvia Santini