"Abusivi dal 1945": scritte sulla sede dem

I locali erano la casa del fascio. Il sindaco aveva suscitato clamore con dichiarazioni nostalgiche

Migration

"Abusivi dal 1945". La scritta in rosso è stata apposta con un pennarello sulla vetrina della sede del circolo Pd di Serra San Quirico, locali che un tempo ospitavano la "Casa del Fascio". lo slogan dem "Questa è casa tua" è stato modificato in "..era casa tua". Ad denunciare la scritta ieri mattina, durante la manifestazione di genitori nel cuore del paese per protestare contro il cantiere fermo e le mancate spiegazioni del sindaco Tommaso Borri (lista civica di orientamento di centrodestra), una signora, un’attivista del Pd che ha avvertito i carabinieri presenti. A denunciare l’episodio il commissario regionale del Pd, il senatore Alberto Losacco che sottolinea come ciò accada nel "paese in provincia di Ancona, il cui sindaco mesi fa si vantava pubblicamente d’essere a capo di una giunta fascista". Il riferimento è alla polemica suscitata, il 28 luglio scorso, dalle affermazioni del sindaco Tommaso Borri durante una seduta consiliare: "Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista. A verbale decido io cosa mettere" aveva detto Borri. "La frase – si era poi difeso il primo cittadino - era stata detta sarcasticamente in risposta ad attacchi ripetuti in cui si è insinuata questa idea, sia durante il Consiglio sia durante lunghi mesi di post su Facebook che conservo, in cui si dà a me del padrone e all’Amministrazione della non democratica. Nulla di più lontano da ciò che è ed è stato in questi anni il mio impegno come sindaco". "Saremmo abusivi, secondo loro, - attacca Losacco - perché la sede del Pd si trova negli stessi locali di quella che fu la ‘Casa del Fascio’. Se qualcuno crede di intimidirci ha fatto male i suoi conti: non c’è e non ci sarà mai spazio per chi vuole portare indietro le lancette della storia". Il 28 luglio era scoppiata la bagarre in consiglio comunale con tanto di scarpa tolta dal piede e battuta sul tavolo dell’aula da un esponente di opposizione. Il sindaco si era rifiutato di rispondere ad alcune domande del consigliere di minoranza Fabrizio Giuliani (Officina Civica). Domande dettagliate sulle voci di spesa mutate nella variazione di bilancio. A quel punto gli animi si sono accesi, tra lo scherno della maggioranza e Giuliani che, per richiamare l’attenzione, si è tolto una scarpa e l’ha sbattuta sul tavolo. Poi sulla questione Università degli Adulti, la consigliera di Minoranza Debora Pellacchia ha domandato al sindaco le ragioni della decisione di spostarla a Maiolati Spontini contestandola. Alla richiesta di spiegazioni è arrivata la risposta di Borri: "Decidiamo noi, perché questa è un’amministrazione fascista". Poi alla richiesta di verbalizzare quelle parole Borri aveva replicato che a verbale sarebbe stato inserito ciò che lui avrebbe deciso. Le frasi sul fascismo del sindaco di Serra San Quirico avevano varcato i confini regionali, con richieste di dimissioni arrivate anche dalla Lombardia e ora se ne torna a discutere.

Sara Ferreri