Riprendiamo la nostra inchiesta sull’accoglienza turistica nel capoluogo delle Marche dopo un tour dell’orrore fatto assieme a un gruppo di turisti, intervistando l’assessore comunale al Turismo, Daniele Berardinelli. Prima di lasciargli la parola, riferiamo un’analisi lucida e spietata del ligure Angelo Scorza, direttore di un quotidiano online per operatori e decision maker in ambito shipping, porti, logistica, trasporto merci e passeggeri. A febbraio dello scorso anno, dopo avere visitato la città, Scorza ha scritto un de profundis su Ancona, paragonata, dopo un giro per le sue bellezze abbonate, a "una (ex) bella donna che non si curi, sia poco pulita, che esca alla sera senza trucco e con abiti trasandati; in una sola parola, sciatta". Sorvolando sul sessismo del paragone, secondo Scorza, "l’imputato colpevole" di questa negligenza, parole sue, è "la Pubblica Amministrazione, che ci risulta essere la stessa – sotto le diverse sigle del "Partito" nel suo percorso "evolutivo" storico – da decenni a questa parte. Roba da far invidia all’Unione Sovietica!".
Ebbene, assessore Berardinelli, cosa risponde a Scorza, ora che avete sostituito il centrosinistra da Ancona ma i problemi da lui rilevati restano, a un anno dal vostro insediamento, gli stessi?
"Non direi che sono gli stessi, perché alcuni piccoli passi sono stati fatti. Quando io sono arrivato, l’ufficio turismo contava una sola persona, ora sono in tre. Stiamo coinvolgendo esperti per consigli su come far compiere ad Ancona un salto reale tra le città turistiche, ’da città di transito a città di destinazione’, per usare uno slogan".
Tornando a noi, esiste un coordinamento con Soprintendenza e Curia per l’apertura dei monumenti?
"Con la Curia sì, c’è un’interlocuzione. Abbiamo aumentato gli orari, investendo dei soldi, per le aperture di Santa Maria della Piazza e Duomo".
Com’è possibile, allora, trovarle chiuse in orari centrali?
"Ci sono problemi, perché non le gestiamo noi come amministrazione. Evitare la chiusura da mezzogiorno all’una del Duomo non è stato possibile, perché non ci siamo potuti sostituire alla Curia. Dobbiamo rispettare le decisioni di chi gestisce questi posti. Posso dire, però, che sono episodi tipici di una città che deve abituarsi ad affrontare meglio il flusso dei visitatori".
Perché avete chiuso la Pinacoteca di mattina?
"Al momento l’afflusso delle persone è maggiore il pomeriggio e l’attuale contratto interinale avrà suggerito questa chiusura".
Perché l’Anfiteatro romano non è aperto tutti i giorni?
"Noi abbiamo riaperto l’Anfiteatro romano per Ulisse Fest e per appuntamenti culturali di grande rilievo, ma tutto ciò che riguarda le visite va concordato con la Soprintendenza, all’interno di un programma che possa valorizzare quel luogo della città".
Quali sono i vostri progetti? "Per gestire il punto informativo di piazza Roma, che in questo momento fa capo alla cooperativa Opera, sto lavorando per avere personale di Ancona Servizi. Inoltre, lo sposteremo sotto Palazzo degli Anziani, dove offriremo servizi, perché è un luogo centrale, a metà strada dai più importanti monumenti della città. Daremo anche la possibilità di visite virtuali propedeutiche, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. Con l’ateneo e le categorie economiche informeremo anche i viaggiatori in transito sull’esistenza delle bellissime spiagge di Ancona e della Riviera del Conero, consentendo di visitarle a prezzi vantaggiosi, concorrenziali con quelli greci".