"Accuse molto gravi Saremo parte civile"

"La giunta comunale di Falconara ha deliberato nella seduta di ieri di costituirsi parte civile nell’eventuale procedimento penale che dovesse scaturire dall’inchiesta, confermando a questo scopo l’incarico all’avvocato De Minicis". Così il Comune di Falconara interviene dopo la chiusura delle indagini sull’incidente avvenuto l’11 aprile 2018 all’interno della Raffineria Api, alla cisterna TK 61, interessata da una rottura che causò il diffondersi di idrocarburi nell’aria e nel sottosuolo.

"Le accuse formulate dalla Procura - spiega il Comune in una nota - prefigurano ipotesi di reato molto gravi, perché offrono una ricostruzione degli eventi in cui la sicurezza e la tutela dell’ambiente sarebbero state sistematicamente sacrificate all’esigenza di risparmio. L’obiettivo è quello di partecipare a tutte le fasi del procedimento e tutelare in ogni sede la popolazione e il territorio di Falconara". Nella nota viene ricordato anche che l’attuale sindaco Stefania Signorini, assessore alla Cultura all’epoca dei fatti, fu tra i cittadini chE denunciarono l’episodio ai carabinieri del Noe. "Oggi - si legge ancora - creano sconcerto le ipotesi di reato in capo al vertice dell’Arpam, organo regionale preposto ai controlli, cui anche il Comune si è affidato per proteggere la popolazione, il territorio, la qualità dell’aria e dell’acqua". In merito alla App per segnalare le esalazioni il Comune precisa che "quando l’Arpam ha prospettato il monitoraggio della qualità dell’aria tramite il sistema Odornet, l’ente ha voluto dare fiducia a questo strumento innovativo, così come hanno fatto gli amministratori regionali". La App era stata presentata all’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che si era complimentato con l’Arpa Marche.