Acquaroli: "Contagi in calo nell’Anconetano" Ma c’è una nuova impennata dei ricoveri

Il governatore vede uno spiraglio "anche se la diminuzione è molto lenta e gli ospedali continuano ad essere in grosse difficoltà"

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La discesa, per quanto lenta, è cominciata e tra le quattro province marchigiane "la curva epidemica flette in maniera più decisa ad Ancona". E’ il governatore delle Marche Francesco Acquaroli, nell’analizzare i riscontri numerici degli ultimi giorni, a certificare come gli effetti della zona rossa inizino a vedersi soprattutto nel territorio di riferimento del capoluogo dorico che, peraltro, era partito in anticipo rispetto al resto della regione. "Per la prima volta abbiamo cifre che si contraggono in maniera più sensibile, ma meno rispetto a quanto auspicavamo", il report del governatore ieri mattina in consiglio regionale, sorpreso tra la tiepida soddisfazione per i primi spiragli di luce, ma anche la consapevolezza che di questo passo Il cammino verso il ritorno alla normalità sarà ancora lungo e complicato. "La scorsa settimana abbiamo avuto 282 casi in meno rispetto a quella precedente per un totale di 4848 contagi".

Un trend sostanzialmente confermato anche nella giornata in cui il rapporto tra positivi (in totale 405 nelle Marche, 112 nell’Anconetano) e tamponi effettuati è sceso al 15,2% considerando anche gli antigenici, mentre se si includono soltanto i molecolari si sale al 26.1%.

Dati in diminuzione, quindi, rispetto al martedì precedente quando la quota di contagi complessivi era superiore (529 in regione, 147 in provincia), come pure martedì 9 marzo con 423 trasmissioni, delle quali 128 nella nostra zona. In qualche modo conforta anche il raffronto dei dati comune per comune tra il monitoraggo di ieri e quello di sette giorni prima. Per esempio il capoluogo dorico vede ridursi i positivi attualmente attivi a 987 dopo aver sfondato quota mille. Segnali di contrazione anche dalle realtà più colpite, ovvero quelle della Valmusone: una settimana fa a Osimo erano 469 i positivi, ora 420. In discesa pure Castelfidardo che in sette giorni registra una lieve flessione da 285 a 280. In ogni caso restano tante le località con infezioni a tre cifre, mentre nessuno dei 47 comuni anconetani può vantare il titolo di ‘Covid free’, visto che anche la piccola Poggio San Marcello continua ad avere una manciata di persone alle prese con l’infezione.

Primi segnali in qualche modo incoraggianti, anche se la prospettiva sembra proprio quella di una battaglia ancora complessa, almeno alla luce degli esiti delle verifiche sul fronte sanitario. "La situazione nelle strutture ospedaliere – esterna la sua preoccupazione Acquaroli – sia nelle aree intensive che in quelle semi intensive ancora non accenna a una diminuzione sensibile, anzi in questi giorni gli accessi ai Pronto soccorso sono molto elevati. I posti letto di terapia intensiva occupati superano il 60%. Speriamo che questa settimana sia quella in cui la curva possa vedere un consistente calo rispetto alla scorsa".

Intanto anche ieri ha continuato a crescere in modo rilevante le persone ricoverate nelle strutture della regione, arrivate a quota 945, ovvero ben 25 in più rispetto a lunedì. Per fortuna a segnare una piccola tregua é la voce delle terapie intensive, dove sono sono 146 i posti letto occupati, quindi sei in meno nelle ultime 24 ore. Monitoraggio che conferma i timori del governatore, in quanto sono ben 123 i pazienti temporaneamente in osservazione nelle varie strutture di Pronto soccorso in attesa di trovare posti liberi nei reparti ormai sotto stress praticamente quasi come un anno fa. Vicinissimo a quota 10 mila il numero dei positivi attuali in regione, ovvero 9.956.

Alessandro Di Marco