Acquaroli non ci sta: "Scelte non convincenti Così è troppo rischioso"

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"Le Regioni nel confronto con il governo hanno evidenziato quelle che potrebbero essere considerate delle scelte non convincenti, come ad esempio permettere ai ristoranti di restare aperti a pranzo, ma chiusi la sera. Il virus circola sia di giorno che di notte". A dirlo è il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, commentando ai microfoni di Tgcom l’ultimo dpcm anti Covid, firmato nella notte dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Non si comprende perché alcune attività, come piscine e palestre, debbano essere chiuse anche se rispettano tutte le procedure stabilite per il contenimento del virus, mentre altre non sono state interessate dal decreto", aggiunge Acquaroli. Che sottolinea: "Credo che nel rispetto delle procedure, del distanziamento e della sanificazione dei luoghi tutte le attività che erano in grado di rispettarle, seppur in maniera prudente, dovevano continuare a lavorare". "Il danno enorme è alla salute, ma ci può essere un danno enorme anche a livello socioeconomico che presuppone una tenuta sociale. Credo che occorreva essere più aperti al confronto su questi aspetti". "Il danno socio-economico può essere enorme – evidenzia il governatore – Queste scelte saranno pagate da queste categorie e non sappiamo per quanto tempo" sottolinea. "La chiusura alle 23 dei ristoranti – spiega ancora il presidente della Regione Marche – avrebbe comunque raffreddato la movida, ma avrebbe consentito magari un lavoro più selezionato con le famiglie". "Giusto immaginare una serie di iniziative volte a rallentare la curva dei contagi, ma bloccare tutto è rischioso".