Addio all’attore Carlo Alighiero "La tua Ostra ti ricorda con nostalgia"

Ieri l’ultimo saluto a Roma e il sindaco della città natale Federica Fanesi scrive una lettera di commiato

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Nel giorno del suo funerale Ostra ricorda Carlo Alighiero, attore, doppiatore, regista e autore teatrale. Ieri per all’ultimo saluto erano in tanti nella chiesa San Francesco a Ripa a Trastevere. Nella sua carriera ha affrontato tutti i capolavori teatrali, Edipo ad Amleto, dal Maigret con Gino Cervi al ruolo dell’assistente di Ubaldo Lay – il Tenente Sheridan di Giallo Club – che gli diede la grande popolarità, alla voce narrante di Omero dell’Odissea di Franco Rossi che fece epoca. L’artista lascia la moglie Elena Cotta, conosciuta nel 1949 e con cui ha calcato le scene di tutti i teatri d’Italia e nel 2012 hanno festeggiato le Nozze di Diamante rinnovando la promessa di matrimonio fatta il 30 dicembre 1952.

"E’ stato già ricordato tutto, ma oggi anche noi vogliamo dedicarti un pensiero pieno d’affetto, vogliamo che ti giunga un saluto da Ostra, che è anche la tua Ostra, la terra natale, a cui sei sempre tornato con piacere e che non hai mai dimenticato. Lasciare il paese per raggiungere Milano deve essere stato un salto da capogiro, per te, ancora giovanissimo. All’epoca eri ancora solo Carlo Animali, ma il cuore era già pieno di aspettative. Che bagaglio di speranze, paure, malinconie, entusiasmi devi aver portato con te – parte della lettera del sindaco Federica Fanesi –. Lassù ti aspettavano l’Accademia di Brera, l’Università Bocconi e, finalmente quella agognata borsa di studio, che ti ha aperto le porte, a Roma, dell’Accademia d’Arte drammatica: Orazio Costa, Sergio Tofano, Silvio D’Amico, Vittorio Gassman... i grandi del Teatro Italiano del Novecento erano tutti lì per te. Ti immaginiamo pendere dalle loro labbra, rubare con gli occhi ogni gesto, ogni movenza… assaporare il Teatro, che ti scorreva sempre più nelle vene. E sì, perché anche il tuo nome è tra quelli de i grandi dello spettacolo. Caro Carlo, ti ricordiamo con l’ affetto grande, con cui si ricordano le persone di famiglia, quelle che, per le vicende della vita, si incontrano raramente, ma con le quali resta un legame fatto di radici comuni, di luoghi e volti condivisi, di ricordi mai abbandonati. Ti salutiamo con affetto e infinita nostalgia, mentre ci stringiamo in un abbraccio, teneramente affettuoso, alla tua cara Elena e alla tua famiglia".