
Il futuro delle crociere, ieri primo faccia a faccia tra l’amministrazione comunale e i vertici di Msc, la grande azienda che da anni ha scelto Ancona tra i porti di riferimento. Il cambio di strategia da parte della giunta guidata da Daniele Silvetti sul progetto del Molo Clementino per le Grandi navi, pone Msc davanti a un dilemma non da poco: proseguire nel rapporto di collaborazione o lasciare lo scalo dorico.
Ieri c’è stato il primo faccia a faccia, un vertice interlocutorio, ma già molto importante in vista delle decisioni da prendere da parte del gruppo con sede a Ginevra. Presenti a Palazzo del Popolo Stefania Vago (il fratello Pier Francesco è alla guida del settore crociere) e Luigi Merlo direttore dei rapporti istituzionali di Msc; dall’altra parte, oltre al sindaco, nonché assessore al porto, Silvetti c’erano il presidente dell’Autorità Portuale, Vincenzo Garofalo, e il nuovo rappresentante del Comune in seno al comitato portuale, Giacomo Bugaro. In pratica Silvetti ha posto i rappresentanti della compagnia davanti a uno scenario nuovo rispetto al passato, quindi rispetto alla giunta Mancinelli, con cui erano stati presi determinati accordi. Al centro, oltre alla collaborazione che va avanti da parecchi anni sul fronte croceristico, il futuro del molo per le grandi navi a cui Silvetti e la sua giunta hanno detto definitivamente ‘no’. Msc con quel progetto – studiato e messo in atto dal 2017 in avanti e poi interrotto dal dramma della pandemia che ha fermato l’iter - avrebbe installato ad Ancona il suo hub delle crociere in Adriatico e nel resto del Mediterraneo. Il progetto prevedeva una media di un attracco di navi da crociera al giorno per 5-6 mesi, più o meno dalla primavera all’autunno. Un progetto a cui il centrodestra aveva mostrato il suo favore nella precedente legislatura e anche in quella in corso, ma poi una valutazione da parte del Ministero dell’Ambiente sulle ricadute per l’ambiente e la sostenibilità dell’impianto ha cambiato le carte in tavola.
La giunta comunale, in linea col parere di quella regionale e del presidente Acquaroli, ha sciolto ogni dubbio e ufficialmente scelto la strada della ‘Penisola’ collegata dalla banchina 27 alla diga di sovraflutto. Su quel fronte non c’è altro di un vecchio progetto chiuso, colpevolmente, dentro un cassetto per molti anni e che adesso è stato ritirato fuori. I tempi di realizzazione di quell’opera non sono immaginabili allo stato delle cose, perciò tutti si chiedono quale sviluppo potrà avere il crocerismo ad Ancona. Dal canto suo Silvetti non ha chiuso alla possibilità di portare avanti il rapporto fruttuoso con Msc, ma alle nuove condizioni: per ora niente sviluppo del settore e mantenimento dell’esistente in vista di futuri scenari, al momento non ben chiariti. Normale che i vertici di Msc vogliano vederci chiaro e capire quali margini di manovra ci siano. Da qui la richiesta di un chiarimento voluta da Msc attraverso l’incontro di ieri che verrà replicato tra un paio di settimane. Nel frattempo Msc studierà gli scenari prima di dare una risposta all’amministrazione comunale.