Aggressione in piazza, il baby bullo: "Sono pentito, mettetemi alla prova"

E’ la richiesta che ha fatto per evitare il giudizio immediato dopo le botte a un 17enne per derubarlo: "Sono pronto a fare un percorso educativo in un’associazione di volontariato perché sono cambiato"

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di Marina Verdenelli

Chiederà la messa alla prova, con un percorso riabilitativo che lo dovrà rieducare imparando a comportarsi bene, per evitare un processo dai risvolti penali in età così giovane. E’ slittata alla prossima settimana l’udienza per il baby rapinatore dei bagni di piazza Roma, il 17enne di origine straniera che a settembre dello scorso anno aggredì il figlio minorenne di Patrizia Guerra, la mamma coraggio che oggi combatte il bullismo e la violenza giovanile. L’accusato, arrestato dai carabinieri l’11 febbraio scorso, dopo una indagine durata cinque mesi e fatta di video dove il 17enne è stato ripreso mentre colpisce la vittima, 17enne anche lui, appena uscita dalla toilette, ieri mattina avrebbe dovuto affrontare il processo al tribunale di minorenni. Questo alla luce della richiesta di giudizio immediato della Procura che aveva tutti gli elementi per accusarlo e la certezza della prova.

La difesa però ha fatto richiesta di procedere con l’abbreviato e l’udienza è stata rinviata al 10 maggio prossimo. In quella occasione l’avvocato Aldo Rino Sichetti, che tutela il 17enne, presenterà la richiesta della messa alla prova che sta definendo con i servizi sociali. Il giovane è pronto a fare un percorso di volontariato in qualche associazione per dimostrare di essersi pentito e soprattutto cambiato.

La richiesta del rito alternativo intanto però è stata inoltrata nel caso la map non vada a buon fine. Il minorenne è ancora in carcere, all’Ipm di Bari, l’istituto penitenziario minorile. Dopo la misura cautelare che a febbraio lo ha portato dietro le sbarre si era detto pentito e aveva chiesto anche scusa alla vittima che era finita in ospedale con cinque giorni di prognosi.

I fatti erano avvenuti il 24 settembre scorso, nei bagni pubblici di piazza Roma. Lì il figlio di Patrizia era sceso per fare pipì e lui lo aveva picchiato e rapinato del portafoglio. La Procura dei minori, ricostruita bene la vicenda, aveva chiesto il giudizio immediato per rapina aggravata e lesioni, forte anche dei filmati delle telecamere dei servizi pubblici che avevano ripreso tutto. I familiari del 17enne aggredito si sono affidati anche loro ad un legale, l’avvocato Raffaele Napolitano, per seguire il procedimento. Il baby rapinatore voleva scrivere una lettera ai familiari del ragazzino che aveva aggredito ma ad oggi non lo ha ancora fatto. Se la mamma della vittima sarà in tribunale è probabile che quello che voleva scrivere lo dirà direttamente a voce a Patrizia.