Agriturismi, bed and breakfast: il Comune a caccia di altri posti

Ancona città d’asilo: circa 70 uomini e donne in appartamento, 42 i minori di cui 36 nelle comunità

Agriturismi, bed and breakfast: il Comune a caccia di altri posti
Agriturismi, bed and breakfast: il Comune a caccia di altri posti

Agriturismi, hotel, bed and breakfast, rosticcerie. Il Comune a caccia di posti e di convenzioni per allargare lo spettro dei posti per l’accoglienza di richiedenti asilo, adulti, ma soprattutto minori non accompagnati. La situazione migranti nel territorio comunale vede l’attivazione di due progetti Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) denominati ‘Ancona città d’asilo’. Per quanto concerne gli adulti, il Comune accoglie circa 70 tra uomini e donne in appartamenti; sul fronte dei minori stranieri ad agosto ce n’erano 42, 36 accolti in sette comunità educative e 6 nei maggiorenni in appartamenti. Ci sono, infine, 18 minori in Pronta Accoglienza nelle Marche e fuori in attesa di trovare posto. L’amministrazione, attraverso il suo assessorato ai servizi sociali, ha attivato delle convenzioni con altrettante imprese legate al monto del turismo e della ricettività. Accordi fondamentali per reperire posti e strutture in grado di garantire pasti agli stranieri accolti nell’ambito del sistema nazionale di accoglienza, ma anche onerosi. Negli ultimi mesi l’assessorato guidato da Manuela Caucci, subentrata a Emma Capogrossi dopo la vittoria del centrodestra alle comunali di maggio, ha stipulato contratti per decine di migliaia di euro che gravano sul bilancio dell’ente. Contratti a tempo determinato, laddove possibile rinnovati, per avere stanze e strutture per ospitare gli stranieri. Come detto bed and breakfast, hotel e agriturismi che hanno deciso di modificare l’offerta e in periodi di minor afflusso di clienti preferiscono adattare le loro strutture a una accoglienza diversa da quella turistica. Ci sono poi gli accordi anche con ristoranti e rosticcerie per la preparazione dei pasti. Nell’elenco recente dei contratti ce n’è una che si trova in pieno centro e poi un bed and breakfast nella zona del Piano e un agriturismo in una delle frazioni della città. Fino a qui i contratti stipulati per una parte dell’ambito di accoglienza, con risorse che l’amministrazione sta reperendo anche dal fondo povertà a disposizione da tempo. C’è poi tutta la parte dedicata all’accoglienza gestita dalle cooperative specializzate e ormai fidelizzate, oltre agli accordi con le società di vigilanza, per un ulteriore aggravio di costi.