Albergo Italia: nuova vita grazie al Consorzio

La storica struttura ricettiva, chiusa dal 2019, è stata rilevata dagli agricoltori riuniti. "Sarà un polo di valorizzazione delle produzioni tipiche"

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di Sara Ferreri

Era chiuso da dicembre del 2019: il consorzio Agrario acquista l’albergo ristorante Italia di viale Trieste. Resterà albergo ma diventerà anche "un innovativo centro di valorizzazione delle produzioni tipiche" spiega il presidente del consorzio Agrario di Ancona, Alessandro Alessandrini. La struttura ricettiva, che ha rappresentato nel corso del secolo scorso una pietra miliare dell’ospitalità in città, era chiusa da pochi giorni prima che scoppiasse la pandemia Covid. E ora lo storico proprietario dell’albergo Luciano Rocchetti ha accolto la proposta del consorzio Agrario di Ancona che con questa acquisizione completa l’ultimo tassello di un quadrilatero in proprietà che si sviluppa sui circa 19mila metri quadrati ricompresi tra via Ricci, viale XXIV Maggio, viale Trieste e la stazione ferroviaria. "L’operazione - spiega il presidente del Consorzio Agrario di Ancona, Alessandro Alessandrini - si inquadra in una scelta strategica che punta da un lato a riunificare sotto un’unica proprietà i vari fabbricati esistenti, dall’altro a restituire all’albergo Italia la sua originaria destinazione, ma con una finalità aggiuntiva. Al piano terra, infatti, è allo studio un progetto che punta a una ristorazione legata alle tradizioni e alle tipicità del nostro territorio, con spazi per la loro piena valorizzazione. Si tratta di quelle produzioni con le quali il consorzio Agrario di Ancona si misura quotidianamente nel suo ruolo di fornitore di beni e servizi alle imprese agricole a cui poi ritira cereali e oleaginose per la loro commercializzazione. Sarà – aggiunge - un progetto che coinvolgerà più professionisti e per il quale, a tempo debito, presenteremo le linee di indirizzo".

L’albergo Italia dunque manterrà la sua denominazione originale nel rispetto della storia della struttura e del contesto in cui si inserisce. Con una superficie lorda di circa 800 metri quadrati, l’edificio è distribuito su quattro piani, di cui due destinati a camere. È circondato dagli edifici del consorzio Agrario di Ancona, pertanto la scelta "più logica" è stata quella di portare l’immobile nel contesto di questa società cooperativa che è un fiore all’occhiello dell’agricoltura regionale. Il Consorzio, che ha la sua sede principale proprio in viale Trieste, è infatti l’unico che ha mantenuto la propria autonomia tra quelli marchigiani e ha 35 tra agenzie e sedi distaccate, distribuite su tre province. Esclusivista dei primari marchi di macchine agricole e prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio, è anche il più grande centro di raccolta cereali, con una capacità di ammasso che sfiora il milione di quintali.