Ancona, "Diedero alcol alla ragazza che poi morì", chiuso l'ex Sui

Venti giorni di sospensione per il locale di Marina Dorica (ora Rjo Club), la questura: "Le diedero da bere nonostante fosse già ubriaca"

Il provvedimento di chiusura temporanea è stato eseguito ieri

Il provvedimento di chiusura temporanea è stato eseguito ieri

Ancona, 5 dicembre 2019 - "Non dovevano servire alcol alla giovane irlandese Mairead O’ Connor Breffni", la cameriera 30enne appartenente alla crew dello yacht Iman partito da Venezia e ormeggiato in una banchina del cantiere navale Isa Palumbo in attesa che finissero alcuni lavori di manutenzione. La ragazza è morta annegata alle 4.30 di sabato 23 novembre, il corpo in mare era stato rinvenuto dai colleghi appena rientrati sull’imbarcazione. Con questa motivazione, appurata nel corso delle indagini portate avanti dagli investigatori della Squadra Mobile, ieri mattina gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della questura dorica, coadiuvati dai colleghi delle Volanti, hanno notificato al titolare del Rjo Club (ex discoteca Sui), il provvedimento di sospensione temporanea dell’attività per 20 giorni, disposto, ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, dal questore dorico Claudio Cracovia.

Cadavere di una donna in mare
Cadavere di una donna in mare

Il provvedimento è stato quindi adottato a seguito delle indagini portate avanti in relazione alla tragica scomparsa della giovane irlandese nel porticciolo della Marina Dorica. Proprio gli investigatori hanno infatti appurato che presso il bar della discoteca gli addetti avevano somministrato alla 30enne irlandese, bevande alcoliche nonostante la giovane fosse entrata nel locale già in evidente stato di ubriachezza. Il provvedimento di sospensione dell’attività è stato adottato al fine di prevenire possibili fonti di pericolo per l’ordine pubblico e la moralità pubblica o per la sicurezza dei cittadini, in relazione al decesso della ragazza. Mairead O’ Connor Breffni, lasciò la discoteca prima dei suoi colleghi di lavoro, abbandonando la giacchetta nel locale e facendo poi ritrovare la propria borsetta appoggiata sul molo, nei pressi della passerella, larga una trentina di centimetri per circa due metri di lunghezza e senza corrimano, che aveva tentato di attraversare per raggiungere l’imbarcazione, finendo poi però per cadere in mare e morire affogata probabilmente per lo stato di poca lucidità in cui si trovava.

Sulla morte della giovane, la procura non ha comunque rilevato responsabilità penali e la chiusura temporanea del locale rientra come un provvedimento di natura amministrativa. Con quest’ultima chiusura, salgono a 13 i locali che hanno abbassato temporaneamente la saracinesca a seguito dell’applicazione dell’articolo 100 Tulps, firmati dal questore Cracovia, da Ancona fino a Falconara.