
L'imprenditore cinematografico Alessandro Di Paolo potrebbe investire nell'Ancona, con il supporto di Andrea Marinelli.
Ancona, 11 aprile 2025 – Sarebbe Alessandro Di Paolo l’imprenditore del settore cinematografico interessato all’Ancona e contattato nei giorni scorsi dalla sponda Polci. Un imprenditore serio con una grande passione per il calcio che l’ha portato a essere proprietario, con la famiglia, dell’Ostiamare e che già lo scorso febbraio è stato accostato al Teramo. Per Di Paolo, figura nota anche nel mondo del jet set, quella del calcio sarebbe una passione viscerale, da trasformare in progetto ad Ancona. Un suo rappresentante legale potrebbe essere presto in città per un incontro. Sempre che Marconi decida di cedere.
Tra l’altro, è questa è un’altra novità della giornata di ieri, in quest’ottica si potrebbe inserire anche l’appoggio esterno di Andrea Marinelli, che ha chiarito il suo punto di vista ieri anche nella telefonata intercorsa con il sindaco Daniele Silvetti: "Ci tenevo a dire ad Andrea Marinelli che qualunque cosa sia accaduta in passato, non con questa amministrazione, sono disponibile a mettermi intorno a un tavolo e risolvere la problematica" afferma Silvetti, che riguardo a ciò che scrivono i tifosi nel loro comunicato spiega: "Oggi esiste una società che ha la sua autonomia gestionale, che decide da sola. All’epoca intervenni quando non c’era più nulla, mi sono fatto carico di una situazione quando il calcio stava scomparendo. Quell’obiettivo, cioè avere una squadra in serie D, è stato centrato e rivendico quello che ho fatto. E ho personalmente chiesto a figure di garanzia come Gadda e Guerini di seguire l’evoluzione di questo progetto. Oggi esiste una società viva e vegeta, non posso intervenire. Poi se vengo coinvolto o vengo chiamato perché ci sono persone che vogliono investire, io posso agevolare nei modi che mi sono consentiti. Da tifoso capisco la tifoseria e sono in sintonia".
Intanto Andrea Marinelli torna sul suo punto di vista riguardo all’Ancona, dopo essere stato tempestato di telefonate non solo in seguito al programma Dorici andato in onda su VeraTv ma anche perché patron Marconi ieri pomeriggio ha postato sui social il numero di cellulare dello stesso Marinelli in risposta a un tifoso che chiedeva di chiamarlo. "Al sindaco Silvetti ho esposto il mio pensiero – spiega Marinelli – e ai ragazzi della curva che mi hanno chiamato ho spiegato che mi dispiace di essere stato frainteso. La mia è stata un po’ una provocazione: farei calcio in una società se il Comune mi mettesse a disposizione cinque campi da calcio e uno stadio all’inglese. In altre città ci sono queste condizioni, ad Ancona no. Dunque la possibilità che torni a da è dell’uno per mille. E poi la società è di Marconi".
L’aspetto non è secondario, a meno che Marconi non decida di vendere. "Non posso pensare di fare calcio pagando 3-400mila euro all’anno per i campi – prosegue Marinelli –. Oppure io faccio solo lo sponsor. Se ci fosse un presidente serio, una figura istituzionale, di alto spessore morale, allora sì. Di fronte a una gestione del genere non avrei problemi".