Alga tossica a Portonovo. Vietato tuffarsi e mangiare cozze e vongole

La fioritura continua nella baia e scatta l’ordinanza: "Bagni vietati". Si raccomanda di non consumare neppure altri molluschi, ricci di mare e granchi pescati

L’ordinanza comunale

L’ordinanza comunale

Ancona, 15 settembre 2018 - L'allarme dell’alga tossica arriva anche a Portonovo dove l’ordinanza comunale che vieta la balneazione e raccomanda di non consumare molluschi, ricci di mare e granchi pescati nel tratto di mare interessato dalla fioritura dell’ostreopsis ovata, è stata affissa solo nel primo pomeriggio di ieri. In mattinata il Comune aveva avvisato gli operatori della spiaggia telefonicamente. Il divieto, emesso giovedì dopo i campionamenti di acqua fatti dall’Arpam mercoledì e che avevano evidenziato una concentrazione elevata dell’alga fino alla zona del Fortino e anche nel tratto Monte Cardeto Grotta Azzurra, va ad unirsi a quello precedente che riguarda la zona Passetto ascensore e quello di Pietralacroce Scalaccia.

Fino all’arrivo dei cartelli non era chiaro se la balneazione era vietata anche dopo il tratto dell’hotel Fortino, la spiaggia praticamente più a sud dalla Torre alla vela. Complice il bel tempo sono stati diversi i bagnanti che in acqua ci sono entrati lo stesso. Anche per il consumo dei molluschi la tradizione a tavola, a Portonovo, non si è interrotta. L’ordinanza verrà revocata solo dopo i prossimi prelievi ai quali seguiranno le analisi dell’Arpam per capire se la concentrazione della fioritura algale è tornata nei parametri non nocivi alla salute dell’uomo.  Nelle scorse settimane la fioritura è iniziata al Passetto: si manifesta ogni anno ma di solito «a stagione finita, verso la metà di ottobre», aveva spiegato il biologo marino di fama mondiale Danovaro. E proprio il luminare, di non facili allarmismi, era invece stato subito d’accordo con l’ordinanza: «Anche solo l’aerosol, cioè stare sulla battigia, è un pericolo per la salute. Ne avremo – aveva spiegato al Carlino – per settimane».

«Attorno alle 11 ho ricevuto una telefonata dalla dirigente del Comune – ha spiegato Edoardo Rubini, dello stabilimento Emilia –, mi avvisavano del divieto di balneazione e di farmi portavoce tra la clientela. Ho risposto che avrei avvisato solo dopo aver ricevuto l’ordinanza perché cosa dicevo se non l’avevo ancora in mano?». Il foglio scritto e firmato dal sindaco Valeria Mancinelli è arrivato solo nel primo pomeriggio. «Mi è stato consegnato da un dipendente della Marche Global Service – ha detto Rubini – e l’ho subito esposto così chi voleva poteva scegliere di andare via dal mare. Ma non è andato via nessuno, anzi molti hanno fatto anche il bagno. Oggi (ieri per chi legge, ndr) c’era mare calmo e l’alga quand’è così non dà problemi.I bagnanti erano tranquilli».

Il Comune ha confermato le telefonate preventive, in attesa di far arrivare l’ordinanza scritta. «Sono partite in mattinata – ha spiegato l’assessore alla Sanità Emma Capogrossi – una procedura che viene fatta sempre quando si emette l’ordinanza che vieta la balneazione. Non sono stati avvisati solo gli stabilimenti interessati ma anche le cooperative che si occupano dei servizi di pulizia e la stessa Capitaneria di porto. Non c’è solo un divieto di balneazione ma si danno anche indicazioni circa la pulizia dell’arenile per evitare che si accumulino alghe sulla battigia cariche di questa tossina».

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Il Comune ha dato indicazione di non consumare pesce crudo e sull’ordinanza è stato riportato di non mangiare certe tipologie di pescato. «A chi pratica pesca ricreativa – ha aggiunto Capogrossi – pescata sul posto dove è vietata la balneazione per l’alga tossica, si raccomanda di non mangiare molluschi come cozze e vongole, ricci di mare e granchi». Alla Cooperativa Pescatori ieri mattina non era stato inviato nulla, a loro dire, sulla vendita o meno dei moscioli. «Non ci sono problemi – hanno commentato – per mangiarli, l’alga crea fastidi a chi sta in spiaggia». Nessuna telefonata è arrivata nemmeno al proprietario del ristorante Il Laghetto, che si trova nel tratto interessato dall’ordinanza.

«Non ho sentito nessuno – ha detto Marcello Nicolini – sono stato impegnato tutto il giorno al lavoro ma non mi risulta che dal servizio sanitario abbiano detto che incide sul pescato. Noi comunque abbiamo moscioli che si possono mangiare e i clienti continuano a chiederli regolarmente. Il consumo non si è fermato». Nessuna ordinanza era arrivata e nessuna telefonata è stata fatta dal Comune per la spiaggia oltre il Fortino. «A noi nessuno ha detto nulla – ha spiegato Paolo Bonetti, titolare dell’omonimo stabilimento – immagino che non ci riguarda perché siamo oltre la zona del Fortino».