Alla Imr Industriale Sud 104 lavoratori

Addio Caterpillar, è arrivata la firma per il passaggio al nuovo gruppo. Gabrielli: "Risultato importante"

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JESI

Erano 189 dipendenti Caterpillar sono diventati 104 dipendenti Imr Industriale Sud: esattamente dopo cinque mesi dall’annuncio di chiusura dello stabilimento jesino della multinazionale americana è arrivata la firma ufficiale per il passaggio che comporterà un completo cambio di produzione. Dai cilindri idraulici alle componenti in plastica per l’automotive. Ieri in via Roncaglia si festeggiava, almeno chi ha deciso di restare. Ben 85 dipendenti hanno scelto altre strade, altri lavori ma anche la via delle carte bollate contro la multinazionale americana che da 25 anni era a Jesi. "Dopo oltre cinque mesi, si è conclusa con un accordo sindacale definitivo e la conciliazione individuale di oltre 100 lavoratori la delicata vertenza Caterpillar" annunciavano ieri dalla Fiom Cgil, per voce di Mirco Rota del nazionale e Tiziano Beldomenico, segretario generale Marche. "Grazie alla mobilitazione dei lavoratori e al lavoro svolto dal Ministero dello Sviluppo economico – rimarca Beldomenico - è stato possibile garantire la continuità produttiva e occupazionale".

Il nuovo progetto industriale partirà a giugno con l’utilizzo di cassa integrazione durante il periodo dell’installazione macchinari e della necessaria formazione per i dipendenti e in caso di nuove assunzioni molto probabili l’accordo sindacale prevede "il diritto di precedenza per coloro che erano occupati con un contratto di lavoro in staff leasing (gli interinali, ndr)". L’accordo "prevede una sorta di penale da 6 a massimo 30 mensilità ai lavoratori, nei confronti di Imr qualora in 36 mesi non dovesse realizzare gli impegni e concordati". "Un risultato importante che permette alle oltre 100 famiglie dei lavoratori ex-Caterpillar di guardare con più serenità per il loro futuro" commentano il coordinatore nazionale automotive Fim Cisl Stefano Boschini e Luigi Imperiale, Fim Marche. Resta però un po’ di amaro in bocca, quello che trapela dalle parole di Maurizio Gabrielli (Fiom) che già oltre 25 anni fa aveva seguito le lotte della Sima dalle cui ceneri è risorta Caterpillar: "Sembrava impossibile all’inzio ma ce l’abbiamo fatta. Solo insieme è stato possibile, anche lottando contro coloro che volevano boicottare l’accordo in nome della "dote" (il gruzzolo che sarebbe spettato a ciascun lavoratore in caso di chiusura). Una vergogna mai vista. Oggi dopo cinque mesi esatti è il mio primo giorno di gioia completo. Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto. Viva il lavoro. Viva la Fiom. Addio Caterpillar. La lotta paga sempre".

Sara Ferreri